Eléna Petróvna von Hahn, coniugata Blaváckij è stata una teosofa, saggista occultista e medium russa naturalizzata statunitense.
Nata nel 1831 in Ucraina da una famiglia aristocratica di origini russo-tedesche, ebbe un’educazione aristocratica. Helena era una bambina eccezionale e già in tenera età consapevole d’essere diversa da coloro che la circondavano. Il suo possesso di certi poteri psichici sconcertava la sua famiglia ed i suoi amici.; allo stesso tempo, insofferente verso qualunque autorità e profondamente sensibile, era dotata in molti campi: in quello linguistico, in quello musicale, in quello artistico. Essa era, inoltre, un’impavida cavallerizza e fu sempre in stretto contatto con la natura. In età giovanile Helena sentì che era in qualche modo destinata ad una vita di servizio ed era consapevole di possedere una guida ed una protezione speciale.
Fin da bambina viaggiò lungamente per tutto l’Impero russo, in virtù del lavoro del padre. In gran parte autodidatta, sviluppò fin da piccola un forte interesse nei confronti dell’esoterismo occidentale, e dal 1849, adolescente, intraprese una serie di viaggi in tutto il mondo, visitando il continente europeo, le Americhe e il subcontinente indiano.
Nel corso di questo periodo avrebbe avuto modo d’incontrare un gruppo di adepti spirituali denominati i “Maestri dell’antica sapienza”, i quali la invitarono a Shigatse, nel Tibet, ove l’addestrarono per farle sviluppare i suoi innati poteri psichici.
Ebbe comunque numerosi interessi sempre legati al mondo “sottile” e invisibile, sotto varie sfaccettature: spiritismo, esoterismo e magia.
Trasferitasi negli Stati Uniti d’America intorno al 1873, fece amicizia con Henry Steel Olcott e nel 1875 fondò la moderna “Società Teosofica“, con l’aiuto di Olcott e di William Quan Judge.
Due anni dopo fece pubblicare Iside Svelata, un testo ispirato dai suoi Maestri, che illustra la una visione teorica sui retroscena occulti del mondo e della storia.
Blavatsky descrisse la teosofia come «la sintesi della scienza, della religione e della filosofia», affermando il proposito di far rivivere in forma nuova la grande sapienza dei misteri antichi, già intravista a suo tempo dalle religioni maggiori.
Gli obiettivi della Teosofia erano:
1) Formare un nucleo di fratellanza universale dell’Umanità, senza distinzione di razza, credo, sesso, casta o colore.
2) Incoraggiare lo studio comparato di religioni, filosofie e scienze.
3) Investigare le leggi inesplicate della natura e i poteri latenti nell’uomo
Seppure fortemente contrastata dall’amministrazione coloniale britannica, la Società Teosofica si diffuse rapidamente in molti territori indiani. Aggravatosi il suo stato di salute, Helena fece ritorno in Occidente nel 1885 e creò nel 1887 a Londra la “Blavatsky Lodge”. Qui pubblicò La Dottrina Segreta, un commento su ciò che affermava essere scritto in antichissimi manoscritti tibetani. I due libri seguenti furono La Chiave della Teosofia e La Voce del Silenzio.
Morirà d’influenza nel 1891, a 59 anni.
Helena, una personalità difficile, ribelle, insofferente ad ogni costrizione e convenzione, ebbe si una vita avventurosa, ma anche molto travagliata. Subì pesanti attacchi sia dall’esterno che dall’interno, da parte di suoi adepti, ma non si lasciò mai distogliere da quello che riteneva essere la sua missione, perseguita con grande determinazione. Indubbiamente era una donna “avanzata” rispetto ai tempi in cui visse; i suoi poteri psichici la condussero a svolgere un prezioso servizio, rendendo fruibili dei testi di antica saggezza senza tempo e permettendo alla civiltà occidentale di conoscere il pensiero filosofico e religioso dell’oriente.
Le sue dottrine teosofiche influenzarono la diffusione della saggezza orientale e favorirono a nascita di altre dottrine come l’Antroposofia e i movimenti della New Age dopo la metà del XX secolo.
Il New York Times, in tempi recenti, ha scritto di lei:
«Helena Petrovna Blavatsky […] ha avuto un cattivo servizio da parte della stampa fin dal suo primo apparire come organizzatrice della Società teosofica. […] Una delle grandi donne libere della sua epoca – non poté che attirare il disprezzo e critiche infuocate su ogni sua azione o parola, specialmente quando pensò di poter sfidare impunemente le più salde ortodossie dell’epoca. Ancora oggi, gente che non ha mai letto un rigo dei suoi scritti, continua ad avere l’adamantina convinzione che essa fosse una visionaria o una maniaca.”
A cura di Daniela Ginepro
Per chi volesse approfondire:
Sylvia Cranston, “Helena Blavatsky – La straordinaria vita ed il pensiero della fondatrice del movimento teosofico moderno”, pubblicato da Armenia.