Come uscire da quello che si preannuncia come un vicolo cieco, in cui non ci sarà un vincitore e un vinto, ma solo due perdenti?
La risposta ci viene dall’energia della Sintesi: tendere verso un terzo polo più elevato, che per forza implica il ritrovarsi in una tensione condivisa verso il Bene Comune.
È capitato spesso in questi mesi di essersi sentiti porre la domanda: “Qual è la posizione della Comunità sui vaccini?”
La risposta è sempre stata: “Questo non è un tema su cui la Comunità è chiamata a dare una risposta e oltretutto non avrebbe nemmeno la possibilità, né il diritto di darla.”
Infatti la Comunità è fatta da tutti noi, perciò un insieme composito e variegato di teste, ognuna con la sua visione. Come organi responsabili possiamo formulare delle linee guida e dare una direzione solo per ciò che riguarda l’azione di gruppo e il suo modo di operare nell’ambito di progetti collettivi.
Invece il “tema vaccinazioni” riguarda la sfera individuale ed è nello spazio della propria coscienza personale che ognuno deve trovare la sua risposta e assumersi la responsabilità della propria scelta. La Comunità si pone quindi, per ciò che concerne questa tematica, come un campo neutro, che può contenere sia le diverse opinioni, che le loro innumerevoli sfumature di motivazione e di prospettiva.
Indubbiamente si tratta di una scelta che richiede profonda riflessione, contatto con se stessi e con le proprie diverse parti e livelli, consapevolezza dell’angolatura unica e peculiare da cui ognuno guarda alla questione. Si tratta perciò di un atteggiamento interno di auto- consapevolezza, che sarà poi seguito da un atto di volontà corrispondente: quindi il protagonista non può che essere l’Io, quel centro dentro ognuno di noi che garantisce la nostra unicità e autenticità.
È una scelta che vale per l’immediato presente e al contempo si protende verso il futuro, perché va a toccare entrambe queste dimensioni. E che inoltre coinvolge tutti e 3 i nostri corpi: quello fisico per le ovvie implicazioni che comporta su questo piano; quello emotivo, per le emozioni e i sentimenti che la situazione in cui ci troviamo va inevitabilmente a sollecitare; infine quello mentale, per le idee e le visioni su di sé e sul mondo che fanno da base per ogni valutazione ulteriore.
Dal punto di vista delle opportunità di espressione offerte da un profondo contatto con se stessi, questa è un’occasione da non perdersi.
Per di più la scelta individuale avviene entro un campo di gruppo in cui ognuno sta vivendo lo stesso processo, e quindi la potenza che ne deriva è il frutto delle variegate valutazioni e posizioni che ognuno rappresenta.
Ma, accanto all’enfatizzazione dell’individualità, ci è offerta anche l’occasione di assunzione di responsabilità verso l’unione di gruppo, che può e deve essere preservata al di là delle diverse posizioni personali.
In queste settimane stiamo assistendo in tutto il mondo a una forte, e altrettanto pericolosa, polarizzazione di opinioni: si sono creati due fronti contrapposti, l’un contro l’altro armati, che si fronteggiano a suon di discorsi costellati di parole più o meno appropriate a una comunicazione civile. Sta avvenendo una battaglia sul piano mentale, e questa potrebbe diventare anche più cruenta di quelle che avvengono sul piano fisico.
Come uscire da quello che si preannuncia come un vicolo cieco, in cui non ci sarà un vincitore e un vinto, ma solo due perdenti? La risposta ci viene dall’energia della Sintesi: tendere verso un terzo polo più elevato, che per forza implica il ritrovarsi in una tensione condivisa verso il Bene Comune. Tale Bene, se cercato in modo autentico, può facilmente contenere entrambe le posizioni e fare spazio a tutte le scelte.
In altre parole, sarà l’atteggiamento privo di contenziosità con cui saremo capaci di porci, che determinerà il risultato sul piano della Realtà Causale delle scelte diverse che ognuno farà.
Per l’umanità nel suo insieme è impossibile guardare alle cose da questa prospettiva, ma per un gruppo che guarda alla Sintesi e che lavora dal Cuore ciò non solo è possibile, ma può costituire un atto di Servizio.
In conclusione, due valori evolutivi: pieno rispetto della scelta individuale e campo unitario di amore che abbracci ogni posizione. Questo sarebbe il contributo migliore che il nostro gruppo potrebbe offrire al mondo. Proviamoci!
25 luglio 2021
Marina Bernardi