Da più di un anno, quando posso, percorro 822 km in due giorni e mezzo, per andare a cucinare per degli sconosciuti.
Perché qualcuno dovrebbe farsi 411 km (più 411 di ritorno) per andare da casa sua al centro Italia per andare a cucinare per degli sconosciuti?
(per inciso non mi è mai piaciuto cucinare…)
Anni fa una cara amica mi aveva parlato a lungo di una comunità che frequentava da parecchio tempo, in Umbria.
C’era la possibilità di andare a cucinare, naturalmente sotto la guida di un cuoco, per alcuni giorni in un bel casale e di poter parlare con i conduttori dei gruppi.Non per mancanza di fiducia ma perché mi piace scegliere, ho pensato che, conoscerne l’ambiente e cercare di capirne minimamente le dinamiche, fosse il modo migliore per non ritrovarmi fra invasati autoproclamatisi guru … nulla di personale si intende…
Ho scoperto un mondo.
Il cuoco che mi ha accolto con un sorriso dolcissimo ed un abbraccio un po’ sorpreso (grazie Rico) è una delle persone più “intense “e buone che abbia mai conosciuto; è grazie a lui e a quei giorni lievi che ho avuto voglia di avvicinarmi al mondo della Comunità, alla serietà e alla profondità dei messaggi e alle grandi possibilità di crescita.
Ho iniziato un percorso di quattro anni che mi è costato impegno, fatica, risate e lacrime, e che ha fatto di me una persona, non mi permetto di dire migliore, ma sicuramente diversa.
Ora sono in pausa-corsi.
Ho bisogno di tempo per far sedimentare e godermi il cambiamento, per non diventare bulimica, per capire di più.
E sono “ripartita dal via” ricominciando a far servizio.
Da più di un anno, quando posso, percorro 822 km in due giorni e mezzo, per andare a cucinare per degli sconosciuti.
Con la guida di una nuova cuoca, giovane ma con animo antico e saggio, inserita nello splendore delle colline umbre e cullata dall’armonia dei casali che tante ne han viste e tante ne vedranno, mi sento sospesa nel tempo e nello spazio e mi ritrovo “pacata”.
Nel nostro mondo, in cui tutto è monetizzato, mi piace regalare gesti e ore.
Trovo magico svegliarmi e rivolgere l’attenzione a donare amore e bellezza, sapendo che sarò ringraziata da semplici e grandi sorrisi.
È arricchente lavorare gomito a gomito con persone sconosciute con le quali si scopre presto il piacere di una comunicazione mai banale mentre ci si impegna per un ben-essere comune.
Sorrido dentro perché mi sento parte di un tutto un po’ più armonico e più umano.
E perché, anche così, continuo il mio percorso.
Laura M.