Chi in questo momento si trova a leggere queste righe, ha di certo già preso contatto, in qualunque modo, con la Comunità di Etica Vivente: corsi, scuole, convegni…e sì, anche servizio. In effetti proprio il servizio è la forza trainante di tutto ciò che si manifesta come “la Comunità”. Tutte le sue attività sono rese possibili  dal servizio reso da molti.

Ma non si tratta solo di questo, sebbene il servizio reso vada visto come lo strumento per poter realizzare tante altre opere.

In effetti il servizio è molto di più. Spesso ci fermiamo al suo aspetto più evidente, quello di sopperire a delle necessità, e non entriamo in una comprensione più profonda di ciò che realmente il Servizio è. E’ vero anche che esso può essere compreso solo per gradi, mano a mano che la coscienza si matura e impara a riconoscerne aspetti via via più sottili e più veri.

Assumendo come punto di partenza che, proprio perché il servizio è strettamente connesso con la coscienza, e non primariamente con il fare esteriore, ognuno serve lì dove sta la sua coscienza e come questa gli suggerisce. Potremmo dirla così: le vie del servizio sono infinite, tante quante sono le coscienze con tutte le loro sfumature.

Chiarito questo, è comunque il caso di presentare la Comunità come una “Scuola di Servizio”, uno spazio a disposizione delle coscienze (prima ancora che delle persone), che aspirano ad ampliare il raggio di utilità della propria vita.

Ricordo una frase del Maestro Tibetano* che mi aveva colpito, letta proprio negli anni in cui mi stavo cimentando nella creazione di un corso di autoformazione sul servizio: “Il servizio non si insegna, ma scaturisce direttamente dall’anima”. Oggi comprendo la verità di questa affermazione ma, ciononostante, riconosco anche l’importanza di mettere a disposizione un alveo in cui coloro che sentono l’aspirazione a servire, possano essere sostenuti nel realizzarla.

Perciò oggi lo ri-affermo con ancora più convinzione: la Comunità di Etica Vivente è una grande Scuola di Servizio. L’attributo “grande” non sta solo a indicare che il suo corpo fisico è esteso, ma anche che essa offre parecchi livelli diversi di preparazione: proprio come una scuola che è costituita di varie classi, ognuna adatta a stimolare dei definiti passaggi di sviluppo interiore. Dai primi approcci, quando le persone si propongono per il servizio saltuario in cucina o in altri campi, all’assunzione di un compito stabile in uno dei settori, all’assunzione di funzioni che prevedono di essere punti di riferimento per altri e ancora oltre, lungo una scala di responsabilità crescente in compiti esteriori ed interiori: in ogni “classe” la coscienza può confrontarsi con l’acquisizione di specifici requisiti, con lo sviluppo di certe potenzialità, con la frequentazione di certe “zone” di auto-sperimentazione.

Chi sono gli insegnanti in questa Scuola?

Poiché le “materie di studio” sono fondamentalmente basate sull’esperienza, tutti coloro che persistono nel lavoro di gruppo accumulano conoscenza e comprensione, e diventano così testimoni delle possibilità offerte dal Sentiero del Servizio. Ognuno, dalla posizione in cui opera, può essere un faro per altri, più nuovi e più inesperti: perciò lungo questa scala ognuno impara e ognuno insegna. Credo che questo tipo di insegnamento sia ciò a cui fa riferimento quel versetto dell’Agni Yoga** che così afferma: “Insegnate, insegnate, insegnate!”. Sarebbe infatti un errore interpretare quelle parole come un invito a fare i conduttori di gruppo, cosa che invece è solo una tra le tante funzioni di insegnamento possibili.

La Comunità è dunque un campo di preparazione del servitore, e mi piace usare qui un termine anche più forte, che è quello di “addestramento”, nel senso di “renderci destri” per un compito che spesso ci appare come più grande di noi, eppure è proprio quello per cui siamo su questo Pianeta, qui e ora: il compito di imparare a utilizzare noi stessi e tutte le nostre risorse per il Bene.

Quali sono i vari passaggi dell’addestramento?

  • Innanzitutto comprendere davvero cosa è il servizio. Purtroppo la parola stessa, servizio, va spesso a risvegliare in noi vecchie memorie di senso del dovere ed altri significati limitanti, che possono trarre in inganno. Perciò il primo passaggio comporta di capire cosa intendiamo oggi con questo termine e perché il servizio sia così importante per l’evoluzione della coscienza umana da essere strutturato addirittura come Legge del Servizio, una delle Leggi dell’anima.
  • Conoscere se stessi all’interno di una mappa di sviluppo valida per tutti gli esseri umani, ma che va personalizzata, per arrivare a comprendere quale è il punto in cui ci troviamo e quale sia il prossimo passo da compiere.
  • Affinare i nostri strumenti, che in definitiva sono i nostri tre corpi, fisico, emotivo e mentale, con tutte le loro espressioni e potenzialità. Il servizio come protensione verso un’utilità più ampia, li mette in una tensione attiva, ne “tende” le varie corde, in modo che essi emettano i suoni più armonici di cui siamo capaci in un dato momento.
  • Contattare un campo di relazioni coscienti, con tutti gli esseri e soprattutto con i propri collaboratori: un campo in espansione costante, sottoposto alle Leggi dell’armonia. (Su questo punto vedi l’articolo “Servire in gruppo” del gennaio scorso).
  • Approfondire il rapporto con la materia (fisica, emotiva, mentale) e con le sue Leggi. Considerare la materia come qualcosa di vitale e non di inerte, come una sostanza su cui il servitore ha la facoltà di imprimere qualità e luce.
  • Stabilire il contatto con l’Alto, con Chi ci sorveglia e ci guida. E’ proprio attraverso la manifestata volontà di servire che ci collochiamo in una sfera di attenzione da parte delle nostre Guide; ed è attraverso la dedizione rinnovata con persistenza che cominciamo ad assorbire particole della luce da Loro emanata.
  • Essere parte attiva di una Rete di servitori, una rete ricca di interconnessioni e di snodi, al cui interno ognuno trova il proprio giusto posto: una collocazione mobile e in continua trasformazione, perché la Rete stessa è un processo costantemente dinamico.

L’anima predispone per noi il nostro posto nel grande campo del Servizio; emette quindi dei segnali, affinché lo possiamo individuare e scoprire. La persona, dal canto suo, è chiamata a rispondere e a fare le sue scelte: l’importante è che la scelta sia nuova o periodicamente rinnovata, in modo da mantenere acceso il fuoco che la anima.

Questo periodo dell’anno è molto favorevole per leggere i segni dell’anima: siamo nei mesi dei tre pleniluni maggiori, Aries, Taurus e Gemini. E’ un periodo di mobilitazione in Alto Loco, tra le schiere della Gerarchia spirituale: infatti è proprio in questo periodo che vi sono programmati, in genere, i cambiamenti di funzioni e l’assegnazione di nuovi Compiti. “Come in alto, così in basso”: anche per noi “terrestri” questo è un periodo di mobilitazione, per Imitazione. Ma anche perché siamo parte integrante della stessa unica Piramide del Servizio planetario, che include i Grandi che ci guidano e giù, fino all’ultimo aspirante che si unisce al grande Gruppo dei Servitori: ne deriva che un movimento impresso ai vertici di quella Piramide mette in moto delle possibilità di cambiamento per tutti. Siamo dunque all’interno di un grande flusso ascendente, in cui è impossibile restare impassibili: tutti, in un modo o nell’altro, siamo soggetti a qualche impulso verso il cambiamento, che lo riconosciamo o no. Nel primo caso, ne deriverà un moto di risposta cosciente e pacato; nel secondo caso, è possibile che ci arrivi qualche strattone interiore, e forse anche esteriore.

E’ perciò il momento buono per domandarsi: “Dove sono” E dove voglio andare?”

C’è un mio posto che mi attende entro la Piramide: quel posto è perfetto per me, qui e ora. Ma sono io che sono chiamato ad avanzare per andare ad occuparlo. Nessuno può impormelo, è una pura e semplice auto-definizione. E nessuno, dall’esterno, può sindacare, commentare o giudicare le mie scelte, semplicemente perché la responsabilità di esse può essere solo mia.

Un passo dopo l’altro, da soli eppure insieme, avanziamo entro la Piramide di Luce: con lo slancio impresso da Aries, la luce della visione e del contatto promossa da Taurus e le possibilità di realizzazione e di applicazione offerte da Gemini.***

di Marina Bernardi

*Gli insegnamenti esposti nei libri di A. Bailey sono stati ispirati da un Maestro detto anche “Maestro Tibetano”.

** L’insegnamento dell’Agni Yoga, o Yoga del Fuoco, è quel corpo di insegnamenti interiori ispirati dal Maestro M. presenti nei testi di Helena Roerich

** Nel segno di Aries, secondo la visione Astrosofica, inizia un nuovo ciclo annuale che offre possibilità evolutive. I pleniluni di Taurus (Wesak) e Gemini (che coincide con la celebrazione di tutti i Servitori) segnano momenti dell’anno tra i più significativi per chi è impegnato in un percorso spirituale.