Nel 2012, una nuova sfida fu assegnata ad un gruppo che per 10 anni aveva ha concentrato i propri sforzi nel cantare con i Nirmanakyas (il gruppo di mistici divini che proteggono i nostri destini karmici). *
Nel 2012 la sfida divenne quella di ancorare l’energia della Madre Divina dentro il pianeta e definire il modello della società futura **.
Entrambi i compiti dipendevano da quanto il gruppo riuscisse a superare ogni ostacolo nel connettersi al proprio sé solare, il sé Buddhico dove dimora la saggezza. L’ “Io Sono”, in ogni momento, ha bisogno di una forte connessione con il piccolo sé sulla terra, il che richiede che quel sé si arrenda ai sé molto più potenti/dinamici del sistema solare e oltre. L’obbedienza alle Leggi Superiori di Corrispondenza, Armonia e Vibrazioni ha permesso che questo lavoro venisse portato a compimento.
Mantrikashakti è un termine in sanscrito che riconosce la forza o il potere di lettere o parole o musica che portano energia sacra. Implica che il mantenimento e l’uso della risonanza del sacro sussuma il non sacro; questo termine descrive il servizio che facciamo. I mantra utilizzati sono recitati in lingue diverse.
Questo gruppo ha dovuto imparare a:
- Rafforzare le proprie energie individuali e di gruppo per ricevere il fuoco cosmico.
- Recitare il mantra quando richiesto e usare le menti superiori per distribuire le energie dove necessario.
- Sviluppare la propria percezione interiore.
- Riconoscere come il sistema solare – ogni corpo planetario e le lune – influenzi il proprio pianeta natale.
- Apprendere il potere di quella scintillante e talvolta inafferrabile particella d’Amore spesso chiamata la particella adamantina o la particella Cristica.
Il gruppo è inoltre stato chiamato a discernere quando la distruzione della forma attorno al pianeta è necessaria e quando è stata immotivata. I membri del gruppo hanno imparato ad usare certi suoni, parole e frasi, emessi ad un certo livello di vibrazione per “mantenere” la forma, e quelli che potrebbero essere usati in seguito ad un grande evento distruttivo, per assistere nel soccorso. Il loro compito più grande è stato quello di riconoscere la battaglia che si scatena ciclicamente, profondamente e costantemente dalla fine della prima civiltà: sostenere e mantenere l’anima della terra in tutti i suoi aspetti. I viaggi nei luoghi di Aotearoa/Nuova Zelanda creano una collaborazione co-creativa consapevole.
Possiamo come gruppo imparare ad assumerci la responsabilità del destino del nostro pianeta?
Questo compito può essere sintetizzato prendendo in considerazione il nome della Scuola:
La scuola dell’Unione Planetaria e Divina TeRangaHauruaUenuku. La tessitura dell’arcobaleno interno ed esterno.
È una scuola senza muri, che lavora con forze invisibili (Deviche ed Elementali). Gli studenti imparano a ricevere i suoni dei Costruttori Divini e a distribuire tale energia come richiesto, ricostruendo così la forma con la necessaria risonanza per la società futura. Riconoscere e conoscere queste forze crea un processo cooperativo e co-creativo focalizzato all’interno di Aotearoa / Nuova Zelanda e, più recentemente, nel Pacifico, in una regione riconosciuta come Zealandia, un continente recentemente riscoperto dai geologi Hamish Campbell e Nick Mortimer. La visione del gruppo si è ampliata fino a vedere questa nazione come facente parte del continente Zealandia, in gran parte sommerso.
I focalizzatori di questo gruppo sono Gill Goodison e James Wickenden che vivono nel North King Country, vicino a una riserva di mille e duecento ettari. Vivono in uno spazio di cinquanta acri che ospita seminari e ritiri per coloro che sono interessati a vivere consapevolmente, sviluppando la loro relazione con le invisibili forze energetiche che li circondano, usando la meditazione, il suono e i colori.
* Il Gruppo Seme Otto svolge il servizio psicologico, come descritto in “Esternalizzazione della gerarchia” A.A. Bailey.p.58
** Il Gruppo Seme Sette, che è collocato da D.K. “nel campo della scienza … strettamente allineato a quello del settimo raggio … con uno scopo soprattutto pratico. La sua tecnica di lavoro è la magia… ” Ibidem, p.56