Purificare la coscienza – Nuova Terra per Nuove Specie
Cambiamenti nell’ambiente causano cambiamenti nella specie, e ne determinano l’evoluzione. Anche le persone evolvono al cambiare delle condizioni. Ma qual è l’ambiente degli esseri umani? La risposta è che solo parte di noi vive nella natura, mentre l’altra parte vive nella SOCIETA’.
Il nostro benessere, addirittura la nostra sopravvivenza, dipende dal modo in cui interagiamo con gli altri nella società. E’ la società con le sfide che ci impone, a determinare la nostra evoluzione.
L’umanità si è formata nel contatto con la natura per milioni di anni, divenendo una specie. Ma adesso le cose sono cambiate: l’umanità è stata plasmata dalla civilizzazione, piuttosto che dai predatori della giungla.
Nuove forze prorompono dentro di noi e ci proiettano verso il fine dell’evoluzione che non conosciamo, ma noi resistiamo e ci tiriamo indietro di fronte a questo oscuro abisso dell’ignoto, dove non vi sono immagini a cui affidarsi.
In una società civile gli esseri umani non dovrebbero avere la necessità di lottare per la sopravvivenza: quelli di oggi, invece, devono lottare con il loro peggior nemico, quello di sentirsi soli e non considerati. La conseguenza è che ciascuno di noi deve connettersi agli altri. Ma questa connessione non è né di tipo corporativo né intellettuale o emotiva.
In realtà siamo già uniti, siamo uniti nell’oceano della coscienza, ma non ce ne rendiamo conto. Siamo cresciuti nell’abitudine di considerare la nostra coscienza come poco più che un insieme di fenomeni elettrici nel cervello, senza sapere che essa esiste non tra i neuroni nel cervello, ma piuttosto nel rapporto tra le persone.
I fisici di oggi adoperano il termine “campo” per indicare qualunque cosa a cui non sanno dare una spiegazione. Supponiamo piuttosto che la coscienza sia un campo sottile.
Cosa causa alle persone la maggiore sofferenza ? La solitudine, l’essere cioè al di fuori di questo campo. Un individuo non può vivere se privo di amore e di amicizia. Ha bisogno di sentirsi necessario per qualcuno. Già solo il riconoscere che ciò che fa è di un qualche valore, gli fa sentire che la sua solitudine non sarà eterna.
La totale alienazione dai propri simili è stata considerata in tutti i tempi un’enorme distorsione. Nell’antichità l’isolamento sociale era condannato e ai tempi nostri il numero di persone che soffre di solitudine, pur vivendo in condizioni confortevoli, sembra raggiungere proporzioni tragiche da pandemia. E assolutamente nulla nella nostra cultura – né la politica né i politici né il denaro o la fama – potrà salvare la gente da tale alienazione.
Gli esseri umani, i membri della specie Homo sapiens, ancora conservano dentro di sé quell’aggressività ereditata dai loro antenati vicini alle scimmie, che erano spinti dall’istinto di sopravvivenza e che li portava più a prendere che a dare.
La ricerca di nuove forme di relazione sociale non è così necessaria, quanto un’evoluzione in coscienza che ci porti a mettere da parte i nostri bisogni egoistici nell’interesse di una comunità più ampia, se non addirittura, per l’umanità.
L’essere umano sta maturando. E ora – come dovrebbe fare ogni adulto – sta cercando di creare modelli per un futuro desiderabile per se stesso e di trovare modi possibili per realizzarlo.
Un’ulteriore fonte di dolore è il senso di isolamento da qualcosa di più elevato di noi.
Non ci sentiamo più a nostro agio nei nostri abiti – le personalità – non tanto per la domanda “chi siamo?” quanto perché le sentiamo come un involucro che ci protegge, ma limita la nostra evoluzione.
Nell’antica India coloro che riuscivano a fondere la propria coscienza con quella di altri venivano chiamati Mahatma (atman è l’essenza spirituale dell’uomo, la scintilla divina in ognuno di noi).
Se si ha un atman fortemente attivo non si ha bisogno di corazze protettive.
L’evoluzione ci sta spingendo verso una maggiore libertà, ma anche verso una maggiore complessità. Coloro che sentono e comprendono di più, soffrono anche di più.
La mente razionale comprende soltanto in situazioni estreme che il solito insieme di vecchie modalità non è più adeguato e che è urgente creare e imparare qualcosa di nuovo, come per esempio imparare a risparmiare l’acqua e a respirare con i polmoni invece che con le branchie.
Le leggi dell’evoluzione sulla Terra sono molto razionali. La Natura, attraverso l’evoluzione, promuove solo quelle caratteristiche necessarie alla sopravvivenza o a un ulteriore sviluppo. Le insolite capacità che di tanto in tanto si manifestano fra gli esseri umani sono indicatori di ulteriori sviluppi. Leggere nel pensiero altrui e “vedere” i contenuti di altre coscienze può sembrare “superumano” ma non lo è. Questo mostra che abbiamo a nostra disposizione un più ampio spettro di percezioni.
Come i primi abitanti della terra si trascinavano sull’erba, così anche noi procediamo verso uno stato di amore e di apertura. Ma questo modo non ci aiuta a trovare la via. Le nostre menti razionali, che sono il risultato dell’interazione delle forze naturali della Terra, non hanno a disposizione altri modelli che possano indicarci la via per un’altra realtà.
La breve storia di Kitezh
Questa visione teorica spiega in qualche modo quanto ho cercato di fare a Kitezh.
Dapprincipio ho pensato che questo potesse accadere da sé e in tempi brevi.
Nel 1992 ho lasciato il mio lavoro di giornalista nel dipartimento internazionale della radio di Mayak. Mi sono trasferito nel villaggio di Chumazovo (tradotto “Faccia sporca”!), in un angolo remoto della regione Kaluga, dedicandomi alla creazione della mia personale isola di realtà. L’ho chiamata Kitezh, dalla mitica città russa sprofondata sotto le acque di un grande lago, che avrebbe dovuto riemergere nel momento più buio della Russia per annunciare l’alba della nuova era.
Allora avevo 33 anni e credevo di conoscere e comprendere la mia missione: elaborare un nuovo modo di crescere i bambini attraverso la creazione di un nuovo modo di vivere degli adulti.
Tutti i miei sforzi e i dubbi erano concentrati su un punto, producendo così una grande energia.
Costruimmo case e portammo i bambini nelle nostre famiglie.
Passarono 25 anni e il risultato era di grande effetto. Gli adulti costituirono un’ottima squadra di insegnanti professionisti e di genitori adottivi, mentre i nostri figli ebbero nuove possibilità di vita in confronto ai bambini degli orfanotrofi. Ma in questa alchimia mancava qualche elemento.
Gli ex orfani e i bambini più disadattati, dopo 5 o 6 anni di nostri sforzi, cominciarono a leggere libri e sognare di fare carriera nel business o lavori nel sociale. Per loro era un enorme progresso, ma io ancora non vedevo la nuova umanità. Un pesce cresce adeguandosi alle dimensioni del lago e la nostra coscienza offriva uno stagno superficiale. Era possibile acquisire una più profonda trasformazione della coscienza nell’arco di una vita?
A 58 anni ho lasciato il mio incarico di “big boss” di Kitezk. In qualche modo era terminato il mio compito di portare Kitezh in manifestazione.
In seguito ho compreso che i miei tentativi di realizzare tale missione erano molto primitivi, così come lo erano l’evoluzione della mia mente, l’ambiente e la mia esperienza.
Era come nuotare là dove si vede solo la superficie dell’acqua: a quei tempi la mia conoscenza delle relazioni sociali si fermava a quel livello. Mi ci vollero molti anni di sofferenza e sforzi per scendere più in profondità e cambiare la mia visione dello scopo della vita.
Dmitri Morozov
Dmitri Morozov
Nel 1992 Dmitri ha lasciato il lavoro come giornalista presso il dipartimento internazionale delle trasmissioni radiofoniche dell’Unione Sovietica; nel frattempo ha studiato storia dell’India e ha viaggiato per conoscere la cultura indiana. Lì ha conosciuto Svetoslav Roerich, che lo ha profondamente toccato per le sue idee. Dopo il periodo della Perestrojka, si è trasferito nel villaggio di Chumazovo (tradotto come “faccia sporca”) in un angolo isolato della regione di Kaluga (Russia) per creare un’“isola di nuova realtà” che ha chiamato Kitezh. La sua missione era quella di costruire un nuovo modo per crescere i bambini attraverso la creazione di un nuovo stile di vita per gli adulti. Per oltre 25 anni, orfani e figli di delinquenti hanno iniziato a leggere libri e a sognare un lavoro nel mondo del business o nel sociale; per loro è stato un grande passo avanti. Oggi Dmitri continua la sua ricerca su nuovi modi per educare e far crescere i bambini.