Un’Essenza piena di Bellezza, che basi sulla certezza infallibile del nostro rapporto tra anime, che sarà difeso dalle onde astrali collettive con tutte le nostre forze.

Per questo mio articoletto mi era stato chiesto di scrivere qualcosa sul tema dell’essenzialità. E, come al solito, la vita viene incontro con i suoi disegni e aiuta a comprendere qualcosa di più.

Ne scrivo da un ospedale Covid: cosa di più essenziale?

Dopo tanti giorni in cui le varie forme della vita con le loro sicurezze si sono dissolte una dietro l’altra, fino a quel fattore essenziale che è il proprio respiro, quello che resta è proprio l’essenza. Anzi, è allora che la si può davvero toccare quell’essenza, che smette di essere un bell’ideale coltivato a lungo e diventa una realtà vissuta nella propria carne. E questo è un grande dono!

Ma come siamo arrivati a tutto questo? Al fatto che un gruppo di 8 persone sia stato colpito? Di certo non perché abbiamo fatto cose strane! Abbiamo fatto né più, né meno, ciò che da mesi si è fatto in Comunità: attività di gruppo, con più cautele possibile.

Certo le cautele non sono mai troppe, e su questo si può sempre migliorare.

Ho sentito subito che questo evento racchiudeva una chiave, anche senza intravederla ancora bene inizialmente.

Ed è una chiave che apre a due livelli diversi di realtà. Il primo è lo stato del gruppo ampio: troppo hanno trovato posto le tante ideologie diverse, le opinioni personali, i giudizi sulle scelte degli altri. Un coacervo di roba astrale che ha frammentato il campo del gruppo, rendendone il corpo eterico una specie di colabrodo, molto simile a quello attuale dell’umanità. Abbiamo mancato proprio di essenza, di ritrovarci uniti e solidali su quel punto di convergenza verso un proposito comune, indipendentemente dalle idee e dalle scelte personali di ciascuno. Non sarà mai l’uniformità nelle scelte individuali che può tenere unito un gruppo come il nostro: solo l’Unanimità, uno dei grandi principi, può garantirci il grado di Unione necessario.

Ebbene, è proprio così: le varie opinioni e ideologie, quelle che ognuno considera vere e oggettive, non hanno mai un valore reale. Sono solo indicative per noi stessi e non possiamo pretendere che lo siano per altri. Credo che siamo stati messi davanti a ciò che sono le nebbie astrali: visioni soggettive, parziali e temporanee, a cui diamo valore di realtà. Un bell’ insegnamento dal vivo, no?

C’è poi l’altra chiave, anzi la Chiave.

Questa mi è venuta incontro facendomi prendere quasi a caso un certo libro, prima di salire in fretta e furia sull’ambulanza.

Si tratta di On The Threshold of a New World, che parla della vita di Elena Roerich.

Appena aperto, ecco cosa ci racconta una visione che lei ebbe, attivata dal Maestro.

  • perché avvenga l’evoluzione, la scintilla infuocata dello spirito deve discendere nella materia inerte. Per lo spirito è un’involuzione mentre per la materia segna l’inizio di un’evoluzione
  • vi sono molti inizi di questo tipo, perché a ogni passaggio evolutivo c’è il suo proprio tipo di materia e la sua propria frequenza di vibrazione dello spirito
  • per ogni transizione verso un nuovo giro di ascesa c’è un nuovo impulso involutivo o, in altre parole, una nuova scintilla di spirito entra nella sua materia corrispondente
  • in accordo con la sua energia e la sua frequenza di vibrazione, la scintilla creerà una differenza nei potenziali dei due opposti fondamentali, necessari perché l’energia in ascesa si metta in moto. È l’interazione tra involuzione ed evoluzione che genera le condizioni necessarie per l’ascesa
  • affinché la materia di un mondo più basso possa acquisire un’abilità di ulteriore evoluzione, il Gerarca Cosmico (il Cristo) deve scendere ed entrare nell’involuzione.

E allora questa è l’interpretazione profonda che siamo invitati a coltivare: lo spirito che si cala dentro le forme, ne evidenzia le imperfezioni, affinché la differenza di potenziale che ne deriva attivi quel processo di evoluzione della materia verso lo spirito, che tanto è necessario al nostro mondo.

In questo modo anche una malattia può assumere la connotazione di un atto di servizio e può essere utilizzata in tal senso; in questo caso si tratta di un atto di servizio di gruppo.

Insomma, ci stiamo preparando interiormente al nostro Convegno di dicembre: sarà la celebrazione di una nuova Essenza ritrovata, o forse scoperta per la prima volta. Un’Essenza piena di Bellezza, che basi sulla certezza infallibile del nostro rapporto tra anime, che sarà difeso dalle onde astrali collettive con tutte le nostre forze. L’Essenza sperimentata che nulla può distruggere la Vita. L’Essenza della Verità, che sta dietro tutte le apparenze e ci attende. L’Essenza della certezza di una Mano invisibile, che guida ogni nostro passo. E infine l’Essenza del Nuovo Mondo, che avanza implacabile, trascinando via tutto ciò che ci appesantisce. È lì su quell’orizzonte luminoso che ci ritroveremo, più uniti che mai!

Marina Bernardi