La Buona Volontà è un Principio, e un Principio è stato definito una ‘Idea di Dio’, qualcosa che da orientamento e direzione alla nostra vita, che costituisce una scala di valori per le nostre azioni. Un Principio è una realtà spirituale, una verità a cui il SÈ Superiore, l’Anima, che è in ciascuno di noi, risponde. Esso tende al maggior bene per il maggior numero di persone.

 

La constatazione che, forse per la prima volta, tutti gli uomini concordino nell’individuare i vari i mali del mondo (le malattie, la paura, la violenza, lo sfruttamento, l’ingiustizia, le guerre) e siano d’accordo sulla necessita d’impegnarsi ad eliminarli ci deve rendere ottimisti circa la possibilità di trasformare e migliorare le condizioni di vita dell’Umanità. Da parte degli uomini più sensibili a questo problema si sta infatti creando una forma-pensiero collettiva legata ad un Principio fondamentale della ‘Nuova Era’: quello della ‘Buona Volontà.
Si tratta di un Principio relativamente semplice a cui tutti possiamo aderire, anche se ci richiede inizialmente un’attenzione particolare nell’uso della nostra volontà, che di norma è egoistica e limitata ad interessi personali e familiari. Una breve riflessione ci convincerà pero dell’utilità che tutti gli uomini trarranno dall’uso di una volontà buona, cioè indirizzata al bene comune. Si tratta di capire che possiamo rimanere noi stessi anche facendo delle piccole concessioni agli altri, e che la via dell’altruismo e dell’integrazione è conveniente per tutti. L’onesta, la lealtà, la cooperazione sono valori terapeutici per l’Umanità in genere, cosi come lo sfruttamento, la malafede e l’intransigenza sono elementi disgreganti e distruttivi. Non basta allora essere soltanto tolleranti reciprocamente, ma dobbiamo sviluppare un vero interesse per il bene degli altri esprimendo in ogni circostanza una forza attiva ed efficiente che tenda a produrre il massimo bene per il maggior numero di uomini, secondo una regola della ‘Nuova Era’. E per allenare la nostra volontà in questa direzione è necessario eliminare due atteggiamenti mentali negativi, l’autocompatimento e il criticismo, e sviluppare due qualità positive, l’umorismo e la gioia. L’autocompatimento è legato all’egocentrismo e produce sentimenti negativi di scoraggiamento, di sfiducia, di invidia e spesso ci trascina all’inerzia e al pessimismo.

II criticismo è l’espressione di impulsi aggressivi ed attacca ed offende chi non può difendersi producendo ferite e sofferenze negli altri.
L’umorismo, che è l’arte di saper sorridere del mondo e di noi stessi, ci porta a sdrammatizzare i piccoli eventi della nostra vita quotidiana riconducendoli alle ‘giuste proporzioni’, come direbbe Roberto Assagioli.
La gioia, definita una saggezza speciale, da alla vita quel sottile profumo divino che trasforma in letizia ogni dolore, come ci ricorda Dante Alighieri.
È utile, inoltre, assumere all’inizio un atteggiamento sportivo verso la nostra volontà, allenandola gradualmente a superare gli inevitabili limiti di bontà, fino a trasformare il ‘Principio della Buona Volontà in un vero e proprio stile della nostra vita.
II secondo bimestre (marzo-aprile) è dedicato al ‘Principio della Buona Volontà. Riportiamo alcune considerazioni di Roberto Assagioli su questo tema.

CHE COSE LA BUONA VOLONTÀ

Un segno incoraggiante nel confuso mondo attuale – cosi pieno di correnti contrastanti e di manifestazioni allarmanti – è il fatto che la Buona Volontà è diventata un frequente argomento di conversazione, ed è spesso patrocinata. Ma in generale è concepita in modo superficiale e generico. Troppo spesso è considerata come qualcosa di semplice ed ovvio, qualcosa che ogni persona bene intenzionata presuppone ed usa senza troppo rifletterci sopra e senza molto slancio. Si crede che essa sia più o meno sinonimo di una buona disposizione, un cortese atteggiamento, qualche volta con un tono di condiscendenza, con una specie di paziente tolleranza verso le insufficienze di altri individui e gruppi che vengono considerati, implicitamente, come inferiori o meno sviluppati di noi! O ancora, la si pensa come qualcosa che rende i contatti umani facili e piacevoli, un sostituto della cortesia che sembra essere passata di moda, espressa mediante buone maniere esterne. Ma nessuna di queste nozioni comunemente accettate è adeguata; dobbiamo comprendere il significato più profondo, le implicazioni più ampie e il carattere positivo e dinamico della Buona Volontà.
La Buona Volontà è un Principio, e un Principio è stato definito una ‘Idea di Dio’, qualcosa che da orientamento e direzione alla nostra vita, che costituisce una scala di valori per le nostre azioni. Un Principio è una realtà spirituale, una verità a cui il SÈ Superiore, l’Anima, che è in ciascuno di noi, risponde. Esso tende al maggior bene per il maggior numero di persone. E poiché le grandi Leggi si basano sui Principi, uno studio del Principio della Buona Volontà ci porta a considerare più profondamente le basi della Legge dei Retti Rapporti Umani.

La Buona Volontà può essere considerata come il terzo sta-dio o aspetto del Volere:
1. Volontà      2. Volontà di Bene     3. Buona Volontà

Un esame di ciascun aspetto può aiutare a rivelarne inaspettate dimensioni.
La Volontà è un’energia potente, forse la più potente che esista nell’Universo. È il Primo Aspetto della Divinità, quello che più direttamente ne indica ed esprime la natura essenziale.
È stato detto che l’umanità deve conseguire tre realizzazioni della Divinità: la prima di Dio quale Mente, Intelligenza, Mente Cosmica, che la scienza moderna ha cominciato ad ammettere e perfino a dimostrare.
La seconda è che Dio è Amore, il grande messaggio delle religioni superiori. La terza è che Dio è Volontà, e si può dire che questa realizzazione sia soltanto embrionale nell’umanità attuale.
L’ulteriore conquista sarà quella di realizzare che Dio è un’intelligente, amorevole Volontà, concezione sintetica, in quanto include i tre aspetti finora conosciuti dall’umanità. Possono esservene altri, ma per il momento può bastare di realizzare questi tre!
Purtroppo finora la sintesi – ed anche l’armonia – fra i tre aspetti è scarsa. Si fa largamente uso dell’intelligenza, dell’attività mentale, ma essa viene spesso usata senza amore per fini egoistici. Vi è molto amore di natura emotiva, ma generalmente è privo di intelligenza che lo illumini e lo guidi. Ma il fatto più pericoloso è che la Volontà usata dagli uomini non è generalmente amorevole; e una Volontà usata egoisticamente per fini utilitari.
Si potrebbe dire che, in verità, la condizione attuale dell’umanità è principalmente dovuta al fatto che coloro che hanno Volontà non hanno Volontà-di-bene, e che coloro che hanno amore hanno poca o punta Volontà; sono deboli, timorosi, pigri.
Perciò, dopo aver evocato la Volontà, si deve determinare la direzione in cui deve essere usata. Naturalmente, dovrebbe essere usata verso il Bene; in altre parole, la Volontà, per poter essere costruttiva e non distruttiva, deve essere una Volontà di bene.
Ciò richiede un livello elevato di sviluppo e di consapevolezza spirituale. Ma la sua manifestazione iniziale, cioè la Buona Volontà, è alla portata di tutti e quindi costituisce un preciso dovere.