sono colui che accende il Fuoco e lo mantiene acceso, al Centro, per illuminare il mio cuore, il luogo e le persone.

Inizia dal momento in cui accendo la candela nel camino, con questo semplice gesto so che è iniziato il tempo di prendermi cura; cura della casa, di chi arriverà per una rapida visita o per rimanere, per chi frequenterà una scuola, un corso, preparerà la cena, o semplicemente cercherà la serenità nel cuore. Un gesto semplice e, per me, fondamentale, per entrare nell’identità del “FOX”, identità mia per tutto il periodo del mio Servizio. Si, ora sono colui che accende il Fuoco e lo mantiene acceso, al Centro, per illuminare il mio cuore, il luogo e le persone.

Ecco, “prendermi cura illuminando” è il punto che per me simboleggia la mia attività nel periodo, prendermi cura del casale, di tutto quello che occorre per rendere la permanenza di chiunque vi soggiorni, fluida, piacevole e calorosa.

Mi stupisco sempre, quando vesto i panni del fox, della qualità maggiore che ogni giorno cresce in me, man mano che passano i giorni, con i loro break, i loro imprevisti, sviluppo ed esprimo una amorevolezza profonda con l’ambiente e le persone di cui mi prendo cura, e questo fa bene a me! Nel mio lavoro durante l’anno, cerco di essere efficienti sotto l’aspetto organizzativo, ma oggi so che senza amorevolezza tutto il lavoro, qualsiasi, rischia di diventare un puro esercizio di stile che non è utile alla mia crescita ed evoluzione.

Ogni volta che ho ricoperto il ruolo di focalizzatore, fosse per un week end o per una settimana intera, durante la quale, ho accolto, accendendo la Luce e mi sono preso cura della Casa e delle persone che la frequentano, di ritorno, la casa e le persone si sono prese, in maniera sottile, cura di me, non direttamente, ma in maniera profonda, benedetta, con i loro sorrisi, con i “Grazie” e con piccoli momenti di affetto.

Sono grato a chi mi ha dato l’opportunità di sperimentarmi, di mettermi in gioco, di sentire fluire amorevolezza, di aumentare il mio tasso di pazienza, di cercare di pensare a tutto e anche a un po’ di più. Ecco il mio Servizio, servire essendo consapevole ed amorevole.

Mi rendo spesso conto di quello che riesce a smuovere il più piccolo dei gesti, come mettere qualche fiore sul tavolo del break, e vedere che le persone lo notano e magari abbozzano un sorriso, da un senso grande a quello che faccio.

Certo, è anche fatica, e anche molta, fisica e mentale; il riposino pomeridiano è d’obbligo, le scale non sono poche, e i passi che si fanno, tanti, e posso dire con certezza che è una delle fatiche piu’ rigeneranti e salutari che io provo. Non da meno le notti di sonno sereno!

Come fare a vivere tutto questo? Il mio segreto è solo uno: far passare ogni gesto, ogni preparazione, ogni parola dal cuore.

Michael Haerens