IL FILO D’ARGENTO
Le sette vie della ricerca
Era una calda sera d’estate ed Hermes era venuto a parlare sul tema della ricerca, uno degli argomenti che stavano più a cuore ai membri della Comunità.
Questa volta si trattava di un discorso a senso unico in cui l’amico saggio rifletteva la sua lunga esperienza di studio e di impegno esistenziale: da sempre, lui ricordava, la ricerca aveva rappresentato il vero valore e l’unico scopo della sua vita, la sola musa a cui si era ispirato e a cui aveva dedicato l’intera esistenza.
Gli altri lo ascoltavano attenti e, almeno per quella notte, il silenzio del cielo stellato fu la muta risposta a tante parole.
“La ricerca è da sempre la spinta insopprimibile che conduce l’uomo e tutta l’umanità ad andare oltre, a procedere malgrado tutto verso sconosciuti orizzonti esistenziali, a cercare la strada del ritorno alla promessa casa del padre. È interessante comunque rilevare le diversità di livello e di modalità con cui quest’impegno viene affrontato e portato avanti dai vari individui e dai vari gruppi umani, e di questo è opportuno parlare.
Se ci domandiamo quanti sono i sentieri della ricerca umana, è corretto rispondere che sono infiniti, quanti appunto sono gli uomini che cercano. Ma questa miriade di possibilità si sintetizza infine in sette categorie, animata ciascuna da un timbro particolare di energia secondo la suddivisione tipologica propria dell’umanità.
Chi accetta una visione finalistica dell’esistenza, e cioè che tutto ciò che esiste ha una ragione di essere, deve comprendere che un progetto di vita porta in sé le mete del suo divenire, e quindi anche del suo futuro. Noi non dobbiamo far altro che intuirlo e gradualmente seguirne le indicazioni attuandolo con il vettore della nostra volontà; il metodo è quello sperimentale del provare e riprovare fino a che l’ipotesi si realizzi. In quest’ottica, dare un senso alla propria vita è il primo conseguimento veramente umano e rappresenta l’inizio del percorso dell’autorealizzazione.
Due sono le fasi che di norma distinguono il vissuto dell’uomo (…)
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COSA C’È DI NUOVO
Il Convegno di Agni Yoga “L’Umanità e il Cosmo”
Terza tappa di un unico viaggio della coscienza
Precisamente un anno fa, in questo periodo, nel Convegno “Scienziati per la Pace” abbiamo dato inizio a un viaggio alla ricerca di nuove dimensioni della coscienza, lavorando – in questa tappa – a una visione etica della scienza.
In maggio, riprendendo il filo del discorso, in “The Planet Within“, ci siamo mossi dalla coscienza etica individuale verso una maggiore consapevolezza della coscienza di gruppo, istituendo un “laboratorio vivente” per la vita di gruppo, che ha sperimentato la cooperazione e la co-creatività come principi fondamentali.
Con l’ultima tappa di questo ciclo, il Convegno internazionale di Agni Yoga “L’Umanità e il Cosmo“, intendiamo andare ancora oltre, affrontando un ulteriore passo di espansione della coscienza umana e di gruppo, quello verso la comprensione dei “mondi lontani” e l’acquisizione di una coscienza cosmica. Infatti…
“Ancora irrealizzato dall’uomo è il concetto dei mondi lontani che riempiono lo Spazio. (…) quei mondi, intesi in senso cosmico, devono vivere nella coscienza umana come mete, seppure distanti. Anche chi abita la Terra ammette che un sogno possa realizzarsi. Il fatto stesso di proporsi quella meta remota può avvicinare la comprensione dei mondi lontani.” (Infinito I, 67)
Molte sono le ragioni evolutive che giustificano questo “sogno”, ma una tra tutte è molto chiara e molto urgente: come ci dice Helena Roerich, quando la coscienza universale diventerà un fattore normale, acquisito da tutti, allora si manifesterà l’unità spirituale dell’Umanità (cfr. Lettera del 17.1.1936.)
Questo convegno dunque è per tutti coloro che sono sensibili allo sviluppo della coscienza e in cerca di risposte profonde e impegnative, desiderosi di agire su se stessi e il mondo per contribuire a un cambiamento positivo, per la salvaguardia di quella “casa comune” che altro non è che un “casale” di uno dei tanti “villaggi cosmici”!
[ Per saperne di più: visita la pagina del convegno e/o iscriviti alla Newsletter informativa ]
Una scuola di servizio “2.0”
Costruiamo la rete eterica del servizio alla Vita
La Comunità di Etica Vivente, così come intuita dal Fondatore, è nella sua essenza una grande scuola di servizio: dal piccolo servizio, quello che ci impegna nella quotidianità della “materia”, a quello più ampio e profondo che ci collega sui piani sottili della meditazione e della responsabilità verso la Vita.
Dopo molti anni di pratica e di cicli di sviluppo, il gruppo ampio dei collaboratori sente la necessità di dare nuova energia a questo aspetto fondante della nostra Comunità, riprendendo il filo di un discorso che nel tempo ha dato vita a molti rivoli di azione, non sempre consapevolmente collegati al movente che sta alla base di tutto.
Per questa ragione abbiamo pensato di iniziare un nuovo percorso di riflessione comune sul tema del servizio (il Servizio 2.0!), traendo spunto dalle pagine dell’omonimo libretto, scritto dal nostro Fondatore Sergio Bartoli e da alcuni suoi collaboratori.
Organizzati in piccoli gruppi di discussione sparsi per l’Italia, vogliamo far diventare questo tema “virale” su tutta la rete eterica (e digitale 😉) della nostra Comunità e oltre.
Per ulteriori info, contatti e adesione all’iniziativa vedi: www.comunitadieticavivente.org/index.php/servizio/
Introduzione al lavoro
Servizio e Libertà – di Marina Bernardi
Nel primo capitolo del libro “Il Servizio – La via Maestra per la realizzazione spirituale”, la nota principale del servizio viene identificata nella “istanza a collegarsi con un livello superiore di sé stessi, cioè a cercare un contatto con il proprio Sé”.
La parola servizio è inevitabilmente impregnata di molto che viene dal nostro passato, sia individuale sia collettivo, a partire dal retaggio del processo educativo a cui siamo stati sottoposti: in esso il bambino è spesso riportato a dare attenzione all’altro, aiutandolo così a uscire dal proprio naturale egocentrismo e a includere gli altri nel proprio piccolo mondo.
In un’età successiva, quella cosiddetta “della ragione”, l’attenzione a ciò che è altro da noi si ripresenta in molti – purtroppo non in tutti – come ricerca e definizione dei propri valori: tale atteggiamento diventa perciò non solo qualcosa che l’ambiente in qualche misura richiede, come nel bambino, ma una precisa scelta basata su una propria valutazione e convinzione. (…)
DA NON PERDERE
Ultima chiamata per l’Imbarco!
Tra ottobre e novembre partono tutti i “primi seminari” delle scuole che riprendono dal primo anno.
In particolare, almeno per una di queste è ancora possibile accedere alle agevolazioni previste per chi si iscrive entro 45 giorni prima dell’inizio. CHIEDI COME!
CALENDARIO DEL BIMESTRE
formazione
attività per bambini e ragazzi
natura e vita di gruppo
noviluni e pleniluni
28 OTTOBRE
NOVILUNIO SCORPIO 4.40
12 NOVEMBRE
PLENILUNIO SCORPIO 14.36
26 NOVEMBRE
NOVILUNIO SAGITTARIUS 16.07
12 DICEMBRE
PLENILUNIO SAGITTARIUS 6.13
LEGGI & PRINCIPI
Principio della Divinità Essenziale
Quale simbolo del Principio di Divinità Essenziale visualizziamo un sole splendente che irradia la sua luce in ogni direzione.
Il tema della Divinità Essenziale è senz’altro fondamentale per tutto il nostro lavoro. Nell’affrontarlo è bene chiarire un equivoco di base: il concetto di divinità non è comprensibile mentalmente. La nostra mente, infatti, è uno strumento attualmente troppo limitato per concepire e sviluppare un simbolo infinito e indefinibile com’è, appunto, la divinità. Qualsiasi approccio a tale tema, quindi, non può essere che soggettivo e crea, perciò, inevitabili problemi di comunicazione.
Approfondire il Principio della Divinità Essenziale, e condividere considerazioni ed esperienze personali, diviene compito estremamente difficile, pertanto faremo qui solamente alcune riflessioni sulle varie definizioni della divinità.
Il concetto di ‘Dio trascendente – Dio immanente‘ è molto antico. Possiamo dire che, in ogni religione e in ogni filosofia, esso sia stato proposto come l’eterno problema dell’uomo. Un’analisi appena sommaria ci permette di cogliere che l’apparente antitesi dei due termini è solo fittizia. Nel suo passato ancestrale l’umanità ha vissuto come trascendente, cioè al di fuori di sé, una realtà fenomenica perduta. Il mito del peccato originale, infatti, richiama alla nostra memoria la perdita di un paradiso in cui la divinità era immanente. La trascendenza fu da allora vissuta come (…)
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Traccia audio
Leggi & Principi
Divinità Essenziale
21 ottobre – 20 dicembre.