“La Legge dei Retti Rapporti Umani riguarda l’intelligente partecipazione alla vita sociale; ciò è diverso dal conformismo irriflessivo e dall’istinto gregario. È quali individui autocoscienti che dobbiamo tentare di inserire appropriatamente le nostre piccole personalità nel mosaico della vita dell’Umanità Unita.”
Questo compito presuppone una polarizzazione mentale ed una personalità coerente e capace di discriminare, ed il superamento dei maggiori ostacoli rappresentati dall’egoismo, dalla paura, dall’odio, dall’ambizione, dall’orgoglio e dal separativismo.
L’egoismo è lo stato dell’uomo immaturo, egocentrico ed egotistico, legato soltanto ai propri interessi, insensibile ai problemi del prossimo e il cui mondo inizia e termina con se stesso. L’egoismo può essere sconfitto sviluppando un autentico interesse per gli altri, attraverso l’allenamento all’empatia e all’altruismo.
La paura è legata alla natura, oscillante e diffluente, del nostro corpo emotivo, e all’ignoranza esistenziale in cui viviamo. Può essere superata evocando in noi stati d’animo quali la calma, la serenità e la fiducia; coltivando immagini positive ed utilizzando l’autosuggestione, che resta il metodo più efficace per modificare contenuti inconsci. In ogni caso è opportuno sviluppare il coraggio ed ampliare la conoscenza del ‘mistero’ della vita.
L’odio è una manifestazione della dualità della struttura affettiva (in senso psicologico) che oscilla tra attrazione e repulsione e produce il fenomeno tanto frequente dell’ambivalenza. E come l’amore è la forza attrattiva ed integrativa per eccellenza, l’odio è la forza repulsiva e separativa per definizione, e può essere eliminato mediante la disidentificazione e il corretto uso della discriminazione, orientata in senso evolutivo.
L’ambizione e l’orgoglio sono figli legittimi dell’egoismo: la prima si manifesta come brama sfrenata di successo e di potere personale, il secondo come esagerata valutazione
dei nostri meriti e delle nostre qualità. Entrambi nascono dall’identificazione con l’io personale e conducono, prima o poi, all’inevitabile frustrazione di tutto ciò che è effimero e transitorio. La purificazione dei moventi, l’allargamento e l’elevazione delle nostre mete esistenziali e la nostra psicosintesi transpersonale rappresentano i correttivi più utili per questi difetti della personalità.
Il separativismo è un innaturale stato di isolamento che ci fa sentire divisi dagli altri, creando un illusorio senso di incomunicabilità e di sfiducia reciproca.
Per superarlo è fondamentale ricordare che la nostra struttura è simile al simbolo della croce, con una linea ‘verticale’ di realizzazione interiore, che dall’esperienza dell’Io conduce all’esperienza del Sè, e con una linea ‘orizzontale’ di integrazione esterna che dalla coscienza individuale, attraverso la coscienza di gruppo, conduce alla Coscienza Cosmica.
Tratto da: Leggi e Principi della Nuova Era,
ED. Poggio del Fuoco
Comuintà di Etica Vivente