Il servizio non è una qualità o un’azione, non è un’attività per cui si debba lottare strenuamente, né un sistema per salvare il mondo. (…) E’ un impulso dell’anima.

 

 

È chiaro che la nuova visione della vita nascerà principalmente nella luce dell’intuizione e ci porterà a dedicare in via prioritaria ogni nostro talento al rinnovamento globale dei valori e dei modelli umani.

Riportiamo una definizione completa e suggestiva del servizio, così come l’espone la psicologia esoterica:

“Lo si può descrivere brevemente come l’effetto spontaneo del contatto con l’anima. Questo contatto è così preciso e stabile che là vita dell’anima può fluire nello strumento che è costretta a usare sul piano fisico. E’ il modo in cui la natura dell’anima può manifestarsi nel mondo delle vicende umane. Il servizio non è una qualità o un’azione, non è un’attività per cui si debba lottare strenuamente, né un sistema per salvare il mondo. Questa distinzione deve essere chiaramente compresa, altrimenti si falsa tutto l’atteggiamento verso questa importantissima dimostrazione di successo evolutivo. Il servizio è una manifestazione di vita. E’ un impulso dell’anima, come l’istinto di conservazione e di riproduzione è una manifestazione dell’anima animale. Questa è una affermazione molto importante. E’ un istinto dell’anima, per usare un’espressione molto inadeguata, innato e peculiare del suo sviluppo. E’ la sua caratteristica principale, come il desiderio lo è della natura inferiore. E’ desiderio di gruppo, equivalente in quest’ultima, al desiderio personale. E’ l’impulso al bene di gruppo. Perciò, non lo si può insegnare o imporre a una persona come dimostrazione auspicabile di aspirazione, operante dall’esterno e basata su una teoria del servizio. E’ semplicemente il primo vero effetto, sul piano fisico, dell’incipiente espressione esteriore dell’anima”.

Una prima e più evidente osservazione è il collegamento diretto tra il Servizio e l’espressione dell’anima individuale, percepita peraltro come coscienza di gruppo. Ci viene detto che il servizio è paragonabile all’istinto dell’anima, analogo all’istinto di conservazione e di autoaffermazione della nostra natura inferiore, retaggio del regno animale.

Questa affermazione può sembrare a prima vista sconcertante, dal momento che non tutti abbiamo chiara la natura bi-pola-re della coscienza: quella che in termini psicosintetici è chiamata la polarità delle forze dell’Eros, per distinguerla da quella, superiore, dell’energia del Logos.

Quando è preminente la vibrazione delle forze dell’Eros, si ha una visione separativa ed egocentrata della propria identità. Qualsiasi impegno, allora, sarà dedicato alla conservazione e all’accrescimento di tale identità, e sarà svolto in maniera egoistica o altruistica a seconda del livello della coscienza.

Diventerà attività di servizio soltanto quando l’attenzione si trasferirà e si polarizzerà, in maniera stabile, sull’energia del Logos che, come primo effetto, cambierà la visione individuale in visione di gruppo, e l’impegno soggettivo in un impegno allargato al Bene comune.

Tratto da:

Il Servizio
La via maestra per la realizzazione spirituale
ed. Comunità di Etica Vivente
pp. 18-19.