Ed eccoci ad un nuovo inizio di anno scolastico: no, no, non si tratta di compartecipare l’evento che coinvolge figli e nipoti, o non solo. Si tratta proprio di noi, studenti senza cartella, ma animati da una grande buona volontà e da tanta voglia di imparare!

L’autunno vede l’avvio delle tante Scuole della Comunità: nove per l’esattezza, più tre in via di “ristrutturazione” in previsione di un nuovo lancio.

Sono frequentate da molte persone di età diverse, tutte accomunate dall’aver percepito una “seconda chiamata” verso lo studio, dopo la prima, scontata e spesso non veramente apprezzata, dell’istruzione scolastica tradizionale. Poiché stavolta la forza attivante è stato un desiderio spontaneo scaturito dritto dal cuore (dal momento che nessuno ci ha costretto), la motivazione è intensa e profonda, così come l’impegno profuso. Ma da dove nasce questa voglia di imparare in età matura?

Possiamo senz’altro affermare, senza timore di sbagliare, che nasce direttamente dall’anima, anche quando non ne siamo consapevoli: infatti è la luce dell’anima, che pulsa nel profondo della coscienza, che emette il suo richiamo verso il suo mondo, quello della luce, appunto. E l’io, che sta come sentinella vigile e accorta nel centro del nostro essere, capta quel richiamo e lo segue. Possiamo addirittura aggiungere che il desiderio di espandere la visione della vita è il primo segnale della voce dell’anima.

Stando così le cose, è ovvio che questo desiderio non si esaurisce rapidamente, ma è destinato a crescere nel corso della vita e anche mentre l’età avanza. Questo è il vero senso dell’”educazione permanente”: cioè quello che non è attivato da motivazioni provenienti dal mondo esterno e pertanto instabili, ma che è invece la risposta ad una chiamata che viene da dentro e che perciò è stabile e permanente.

Quando la conoscenza diventa un bisogno interiore, vuol dire che la mente è pronta per aprirsi verso la luce; è un moto che va assecondato perché è parte del tratto di sentiero evolutivo su cui ci troviamo. Inoltre, il grado di sviluppo della mente, sia di quella concreta e capace di ragionare bene, che di quella superiore, volta a cogliere ampi piani di realtà, lo portiamo con noi anche oltre questa incarnazione; con la morte scordiamo i contenuti (e non sempre, perché alcuni li ricordano), ma il livello di sviluppo raggiunto resterà sempre parte di noi e condizionerà la prossima incarnazione. Perciò vale la pena continuare ad imparare fino alla fine!

Le Scuole della Comunità vogliono essere una risposta a questa istanza dell’anima, in cui il conoscere non è fine a se stesso, ma è il primo passo per comprendere se stessi e il mondo, con il fine ultimo di acquisire gli strumenti per trarre da questa nostra vita il più possibile in termini di vastità di visione e di potenza autoespressiva.

In realtà le Scuole della Comunità sono strutturate per stimolare tutti i corpi, anche quello emotivo e quello fisico, anche se la sintesi e la registrazione dell’esperienza tocca sempre e comunque alla mente, che estrae da quanto esperito il senso e il significato.

L’ambiente fisico, cioè i luoghi e i panorami, le costruzioni e gli arredi, l’armonia degli ambienti, il ritmo ordinato delle attività, svolgono la funzione di stimolare il rapporto tra il corpo e i suoi organi di percezione, incrementando il potenziale di assorbimento della coscienza.

L’ambiente emotivo/relazionale è costantemente curato, dai molti che hanno a cuore la Comunità, al meglio delle loro capacità e sempre con l’intento di realizzare dei rapporti retti e positivi; ciò contribuisce a creare un campo di comprensione e di amore che fa da lenitivo per i punti di difficoltà e di dolore che ogni essere umano porta nei suoi vissuti.

L’ambiente mentale è impregnato di riflessione e di ricerca, di ideazione e di pensiero, stratificati nel tempo e sempre volti verso Fonti elevate ed ampie quali sono gli Insegnamenti psico-spirituali di riferimento. La conoscenza che viene trasmessa nelle varie Scuole attinge a queste Fonti, principalmente alla Psicosintesi, alla Meditazione Creativa, all’Agni Yoga e ai testi del Maestro Tibetano, al cui studio tutti i conduttori della Comunità si dedicano.

Quando scegliamo di partecipare a una Scuola, dunque, scegliamo anche di immergerci in tutto ciò, e non solo di andarvi a prendere dei contenuti teorici; l’attrazione che molte persone sentono per venire fin qui, anche spesso, e per trascorrervi vari giorni, viene dal profondo della ricerca di uno spazio in cui poter crescere e nutrire i bisogni dell’anima.

Anche i tempi delle diverse Scuole hanno un loro significato: si tratta per lo più di percorsi di anni, e non senza una ragione. Ci viene detto dagli Insegnamenti del valore dei cicli e che tre anni sono necessari per realizzare dei cambiamenti in se stessi, sette anni per andare a fondo e trasformare l’intera coscienza. E’ questa, infatti, che ci chiede il giusto tempo.

La nota peculiare delle Scuole della Comunità è la Profondità, sia come esperienza che come trasformazione, e questa non può realizzarsi se non dandosi tempo.

C’è poi il Gruppo: anche questo è oggetto della ricerca dell’anima. Tutte le anime, a un certo punto del loro viaggio, cercano l’esperienza del Gruppo come campo di preparazione per ampliare la coscienza a includere sempre più esseri. Partecipando a una Scuola si diventa parte di un gruppo e si cresce attraverso la vita della propria classe. Ma tutte le Scuole sono parte del campo della Comunità, che è un grande Gruppo pulsante di vita, di esperienza e di apprendimento continui.

Anche le Scuole sono un gruppo, in fondo. Infatti, pur essendo molto diverse tra loro, esse sono parte integrante della “Scuola Una” della Comunità: un ampio alveo di studio, di ricerca e di ispirazione; un grande campo di Nuovo Pensiero a disposizione di chi è in cerca di Luce.

Sono nate una dietro l’altra, nel corso di più di 40 anni: ognuna rivolta a una fase precisa del processo di auto-trasformazione, ognuna rispondente a un definito campo di conoscenza.

Mi piace pensare alle nostre Scuole come a degli esseri viventi, dotati di una loro personalità e di una loro anima, al servizio di un mondo che ha tanto bisogno di Pensiero orientato alla Verità. Nella Scuola Una si impara tutti insieme, allievi e insegnanti, nuovi e meno nuovi, in un infinito Viaggio che porta nella Vita.

di Marina Bernardi, Comunità di Etica Vivente