“Siamo ciò che mangiamo” diceva il filosofo Ludwig Feuerbach. Ciò che viene introdotto nel nostro organismo non influenza soltanto il corpo, ma anche i processi energetici, psicologici e spirituali.
“Finalmente possiamo offrirti un contratto a tempo indeterminato”.
…è proprio dopo che mi è stata detta questa frase che nel mio cervello è scattato qualcosa. Spontaneamente, senza pensarci, la mia risposta è stata: “No, grazie, anzi… mi licenzio!”
Da qui, la ricerca verso la mia vera identità, lontano da ambienti lavorativi volti solo al guadagno e alla scarsa attenzione per la persona e per l’ambiente circostante.
Caratteristiche che ho trovato qui, in Comunità, luogo che vivo e frequento da quattro anni.
Le cucine dei nostri casali per me non sono solamente lavoro, anzi…
Per me sono luogo di incontro e di crescita, è qui che posso sperimentare e mettermi alla prova.
In Comunità, grazie alla fiducia che mi è stata data, posso esprimermi come meglio sento, con la fortuna di non dover lasciare da parte quello in cui credo, i miei valori.
Una cucina semplice ma gustosa, che punta ad un’alta qualità di materie prime, soprattutto di stagione e della nostra zona.
Il rapporto di fiducia che si instaura con i nostri fornitori, tutti del territorio e che trattano gli alimenti in maniera sana e consapevole è sempre una ricchezza.
La collaborazione con l’orto e i suoi lavoratori, che ci permettono di poter trasformare prodotti eccellenti coltivati e curati con amore e dedizione.
Questo è uno dei punti per me fondamentali di questa esperienza: avere la possibilità di poter trattare materie prime coltivate da noi, con alti principi di rigenerazione e rispetto della terra è un valore inestimabile.
“Siamo ciò che mangiamo” diceva il filosofo Ludwig Feuerbach. Ciò che viene introdotto nel nostro organismo non influenza soltanto il corpo, ma anche i processi energetici, psicologici e spirituali.
Ma allora, quanto è importante conoscere la provenienza dei nostri prodotti, chi li trasforma e come vengono creati? Direi fondamentale!
Cerchiamo sempre di preparare pasti pieni di energia, amore e condivisione, così che poi sarà proprio questo che andremo a mangiare.
Giochiamo con la biodiversità proponendo una vasta gamma di ortaggi e cereali, a volte anche inusuali e sconosciuti. Mi piace sperimentare preparazioni vegane, per capire come si può ottenere il medesimo risultato con prodotti differenti e magari anche più sani.
Cerco il più possibile di offrire prodotti preparati da zero, nelle nostre cucine, così da non dover acquistare industrialmente. Ma comunque, anche quello che non viene prodotto da noi, viene acquistato con grande consapevolezza.
Ho sempre amato i gruppi e lavorare in gruppo.
Nelle cucine della Comunità sono venuta a conoscenza di moltissime persone diverse, con caratteri e personalità differenti, con storie interessanti e piene di spirito, al di là dell’età anagrafica.
Quello che accomuna tutti, però, è la dedizione al Servizio con cui si presentano. È così che entriamo in contatto. Sappiamo di essere lì per un bene maggiore, sappiamo che il nostro operato è utile alla realizzazione del tutto. Siamo lì per dare il meglio di noi stessi, per offrire il nostro tempo e le nostre capacità. Siamo lì anche per dare indietro qualcosa, che a noi, in precedenza è stato donato.
Questa è una piccola parte di me e di ciò che vivo ogni giorno, uno degli ingranaggi della grande macchina organizzativa comunitaria.
Le porte della cucina sono aperte, venite anche voi a farne parte!
Elena Airoldi