Decisi di voler diventare come loro. In fondo avevo il primo indizio e conoscere se stessi non suonava così difficile, o no?
Era un pomeriggio di almeno 11 anni fa, fuori la pioggia batteva contro il vetro della finestra, creando quella favolosa atmosfera autunnale perfetta per una giornata sonnacchiosa. in mano avevo il mio nuovo smartphone, un (…) , la bomba del momento di cui andavo altamente fiero, perché finalmente potevo scaricare tutta la mia musica preferita e ascoltarla ovunque fossi. Quel giorno però non era musica che mi stava intrigando così tanto, bensì una foto di Google immagini con un saggio (mi pare fosse confucio, ma non ci scommetterei sopra) ed affianco la scritta “conoscere se stessi per conoscere tutto”. chi ha un minimo di familiarità dell’internet sa che queste sono le cose che ti manda la tua cara zia insieme alle foto delle rose con scritto buongiorno, ma ai tempi mi colpì un sacco, soprattutto perché la stessa cosa era detta anche da altri visi familiari, li su google immagini. Albert Einstein, Gesù, Ghandi, ognuno a modo proprio. Ma la sostanza rimaneva quella: “conosci te stesso per conoscere tutto”. E mi colpì un sacco. Tutti loro avevano in comune la fama del genio, ma non un genio qualunque, un genio fuoriclasse. Nemmeno la morte è riuscita ad offuscare la grandiosità delle loro gesta. Decisi di voler diventare come loro. In fondo avevo il primo indizio e conoscere se stessi non suonava così difficile, o no? Eccomi 11 anni dopo a ridere della mia ingenuità. Lungo il mio percorso ho scoperto che molte persone muoiono senza averci nemmeno mai provato. E come biasimarli. Nessuna sfida nella mia vita ha mai richiesto il livello di impegno e costanza tanto quanto “conosci te stesso”. Ma sarò sincero con voi, nessuna vittoria è mai riuscita ad appagare quanto il più piccolo dei passi verso il vero me stesso, verso la verità. Oggi vi invito a raccogliere la mia stessa sfida, ad imbarcarvi per la traversata più tortuosa della vostra vita anche se la meta sembra una fantasia. E nei giorni di tempesta, quando le speranze vengono strappate via come vele dalla bufera, ricordate che se Colombo non avesse avuto la determinazione di continuare, “annegando” le paure dei deboli, noi, oggi, non avremmo potuto mangiare al Mc.
Roberto Romoli