Ci sono parecchie vie che promuovono l’esperienza del Sé o, meglio dell’Anima, parola che ci piace di più e che suona come meno accademica e più familiare.

Ci sono innanzitutto le “Vie di Raggio”, che suggeriscono, in base alla propria caratteristica energetica di base – o “Raggio” – la definizione del proprio compito a livello profondo. Questa Via vede gli esseri umani distribuirsi secondo sette tendenze (appunto i 7 raggi) rappresentative di altrettante linee di sviluppo esistenziale e di rispondenza a un proposito di vita.

Un altro stimolo potente è rappresentato anche dal triangolo “Studio, Meditazione, Servizio” – le direttrici proposte dalla nostra Comunità – così come dall’impegno ad aderire alle Leggi dell’Anima.

In sostanza potremmo dire che diventano una Via verso l’Anima tutte quelle acquisizioni che trovano un’espressione concreta nel proprio modo di vivere. Fino a che un concetto che abbiamo imparato non dà vita a una qualche applicazione nel mondo delle forme, per quanto ancora imperfetta questa possa essere, non possiamo considerarlo parte dell’autorealizzazione.

Lo stesso principio vale per la “Legge dei Cicli”: anche questa va annoverata tra le Vie al Sé, anche se di primo acchito sembra che riguardi soprattutto la scansione in fasi del tempo e dei progetti nel mondo delle forme.

In realtà, la visione basata sui Cicli riguarda principalmente e primariamente la vita dell’Anima. Infatti, consiste nella percezione di eventi che avvengono dapprima sul piano sottile e che si riflettono poi nel mondo delle forme; perciò ci conduce fuori dal tempo e dallo spazio attuale per aprirci un varco sul futuro.

Per acquisire questo tipo di visione, è necessario aver sviluppato, almeno a un certo grado, un senso interiore e “sottile” della vita, che precede sempre la sensibilità alla parte esteriore e visibile. La sensibilità ai Cicli consente di penetrare proprio in quel “mondo delle cause” che spesso nominiamo, ma che talvolta resta un concetto astratto depositato nella mente. Infatti percerpire i Cicli fa parte dell’esperienza del Khairos, cioè del tempo interiore, quello prestabilito dal ritmo degli eventi interiori, che sono quelli della coscienza. Il Kronos, al contrario, è ciò che regola i movimenti umani sulla linea del tempo esteriore e ha principalmente una funzione ordinatrice nel mondo delle forme e nelle funzioni sociali che richiedono accordi, appuntamenti, uniformità di azione.

Certo, anche sulla linea del tempo esteriore esistono i cicli, e sono poi quelli che regolano tutta la vita sociale: i 3 o 4 anni di mandato in funzioni governative, il tempo del lavoro e quello della pensione, l’età degli studi e quella della responsabilità sociale e così via. Ma c’è una grande differenza tra questi cicli (non a caso con la c minuscola!) e quelli più ampi e raffinati del “tempo della coscienza” o tempo interiore.

Questi ultimi dipendono sempre dalla Vita più grande di cui siamo una piccola parte. Questa Vita si manifesta attraverso eventi che hanno la loro origine in spazi molto vasti, governati dalle grandi Leggi che esprimono l’influsso della Realtà (o della Divinità o dello Spirito – qualunque sia la parola scelta per esprimerlo si tratta sempre della stessa Idea) sulla vita planetaria e sulla coscienza umana. Perciò cercare di percepire questi Cicli e di catturarne qualche aspetto, per utilizzarlo per la nostra vita, fa parte del processo di avvicinamento alla nostra Essenza. E, d’altronde, è solo quando quell’essenza già si fa sentire nel profondo della coscienza, che cominciamo dapprima a percepire l’influsso di questi Cicli ampi ed elevati, per poi imparare ad applicarli al nostro vivere; con grande vantaggio della qualità del nostro “essere nel mondo”.

I Cicli non riguardano solo la durata di un fenomeno, ma anche il suo proposito, la sua qualità inerente, le sue potenzialità, e perfino le sue risorse.

Possono, seppure nel nostro piccolo, essere previsti o, per lo meno, ne può essere previsto qualche aspetto “a portata di intuizione”, comprensibili da noi esseri umani. Anche se va accettato che molto dello svolgersi e manifestarsi dei Cicli ci resti sconosciuto – e questa è la bellezza del Mistero – ciononostante la coscienza può protendersi a coglierne il più possibile, per poi cercare di applicarlo sia come apporto interpretativo di ciò che accade, che come via di ispirazione per le scelte da compiere.

Quanto più riusciamo a far compenetrare le energie dei Cicli con ciò che sappiamo delle esigenze presentate dai cicli – perciò quanto più siamo capaci di fondere il tempo interiore, Khairos, con quello esteriore, Kronos – tanto più la luce dell’anima si infonderà nella vita della personalità.

Possiamo immaginare che uno stato di perfezione autorealizzativa sarà raggiunto quando il tempo di Khairos e quello di Kronos si incontreranno in un ritmo unitario: allora l’intera vita ne verrà trasfigurata.

Per arrivare a tanto, possiamo partire dal riconoscere costantemente che la nostra piccola vita con le sue faccende non è che un pezzetto di una Vita molto più grande; per poi aprirci a quello spazio più ampio e cercare di assorbirne l’essenza e anche i messaggi; e infine provare ad allineare i nostri cicli ai Cicli, per lo meno per quanto possibile. A volte questo allineamento avviene spontaneamente, e a noi tocca solo di accorgercene. Questo accade ad esempio quando ci rendiamo conto che ci è accaduto qualcosa di preciso proprio in un certo punto di un settennio (la vita umana può essere suddivisa in cicli significativi di sette anni ciascuno), o proprio in coincidenza con un certo evento astrologico.

È quando impariamo a tenere conto simultaneamente del piccolo e del grande, di ciò che riguarda solo noi e di ciò che riguarda molti altri Esseri, di ciò che è bene per noi e di ciò che è Bene per un sistema più vasto, che faremo un importante passo sul Sentiero interiore.

La lettura dei Cicli consente inoltre un consistente aumento della possibilità di previsione: cogliendone l’essenza e la qualità possiamo sentire cosa si sta preparando sul piano sottile, che poi “precipiterà” sul piano fisico nel giusto momento. E’ questo il perché dell’importanza di alcune Date, di cui parla anche l’insegnamento dell’Agni Yoga: possiamo immaginare che, allenandoci con pazienza a percepire le note dei Cicli, potremo prima o poi arrivare a intuire quando delle Date importanti si stanno avvicinando e ad intonare ad esse le date della nostra vita, così imprimendo un Ritmo unitario ed armonico al nostro vivere.

Negli insegnamenti spirituali del Maestro “Tibetano”, si consiglia di riscrivere la propria autobiografia ogni sette anni: mi sono a lungo chiesta il perché, dato che i fatti della vita passata restano gli stessi. Sì, restano gli stessi, ma visti alla luce delle opportunità di coscienza offerte dal Ciclo presente, cioè dal settennio che stiamo incrociando, quegli stessi fatti cambiano colore e significato, rivelandoci di certo qualcosa di nuovo e di utile per il presente in cui siamo e per il futuro che si sta preparando.

Questo periodo in cui siamo fa parte di un Ciclo grande ed importante per l’intera evoluzione: il l 2025 è un momento di grande cambiamento. Proviamo a guardare alla nostra vita da questa prospettiva più ampia e tutto acquisterà un senso più chiaro. Cicli dentro Cicli dentro Cicli: a noi aggiungervi i nostri Cicli individuali e far arrivare tutto ciò che ne deriva ai cicli della nostra vita, a partire dal momento presente!

di Marina Bernardi