<<Quando appaio, reco con me il profumo del sovramundano e la musica delle sfere. La mia natura è sia terrena, sia divina e tramite me, lavorando in mio favore con volontà e amore, i bipedi umani riescono a portare sempre più cielo in terra.>>
Un mattino la Sintesi uscì dalla sua dimora preferita, la Sala di Meditazione di S. Michele: indossava come da tradizione la sua veste multicolore ed era decisa a farsi meglio conoscere, presentandosi a chiunque incontrasse. Molte persone riferirono in seguito di tali interessanti conversazioni e trovarono utile prendere nota e poi riferire quanto la Sintesi aveva detto loro, raccontando se stessa in sette punti e una conclusione.
1. “La mia caratteristica di partenza è la molteplicità”, aveva iniziato: “non posso esistere se non vi sono almeno due elementi a darmi origine. Quando una persona o un gruppo sono monolitici, io posso essere presente solo come nome di facciata, ma in realtà non ci sono”.
2. “È poi ovvio che questi due o più elementi devono entrare in una qualche forma di relazione tra di loro. Non basta che ci siano entrambi, devono anche interagire e scambiarsi idee per creare insieme qualcosa di nuovo”.
3. “Tale relazione deve essere mossa da un’intenzione, che paradossalmente può anche essere conflittuale, all’inizio. Basta però che sia perseguito l’intento di far scaturire, dalle scintille che scoccano, una forma prima inesistente.”
4. “E, dal momento che ben poco nasce in un attimo, c’è bisogno che questa intenzione venga alimentata per tutto il tempo che serve; in altre parole, affinché io mi manifesti, i soggetti coinvolti devono erogare e impiegare energia per il lasso di tempo necessario. Questo è inversamente proporzionale all’intensità e volume dell’energia impiegata.”
5. “Ciò genera un primo movimento, che definirei di allontanamento: voglio dire che la prima direzione di impiego di tale energia è quella del distacco dalle posizioni e situazioni di partenza. Questo è invero implicito nel fatto, già esposto, che i soggetti sono impegnati a costruire una relazione, ma mi piace ribadirlo. Entità che reiterano a gran voce i propri interessi e le proprie convinzioni, sorde all’ascolto di quelle altrui, non stanno costruendo una relazione che possa darmi origine, anche se impiegano un mucchio di energia!”
6. “Detti soggetti, inoltre, hanno da direzionare la propria energia anche verso i piani di coscienza per lo meno vicini a quelli transpersonali. Hanno cioè da ricercare soluzioni che non soltanto compongano in qualche modo il contendere lasciandoli il meno insoddisfatti possibile; ma piuttosto che utilizzino la loro relazione o il loro eventuale confronto per far emergere idee nuove, qualità prima non presenti, soluzioni che rispondano a più generali bisogni ed esigenze anche non strettamente loro. Che abbiano dunque un sapore di impersonalità capace di renderle meno “dense”, se così posso dire, meno egocentriche, quanto piuttosto sistemiche.”
7. “Ciò implica che i soggetti coinvolti sappiano dell’esistenza di dimensioni della coscienza transpersonali e vogliano sforzarsi e allenarsi ad accedervi, possibilmente in modo sistematico. Non è detto che debbano coltivare una visione cosiddetta ‘spirituale’ della vita; basta che ricerchino con convinzione soluzioni e accordi non soltanto razionali, ma anche ispirate e belle, come quelle che i fisici definiscono ‘eleganti’. Soluzioni che siano, più o meno del tutto, impregnate di Bellezza, Giustizia, Verità, Bene comune e Armonia ritmica, come gli antichi Greci raccomandavano.”
“Sotto questo profilo – conclude la Sintesi – io ho in me qualcosa di celestiale, come attestato dalla mia veste che irradia i colori dell’arcobaleno. Quando appaio, reco con me il profumo del sovramundano e la musica delle sfere. La mia natura è sia terrena, sia divina e tramite me, lavorando in mio favore con volontà e amore, i bipedi umani riescono a portare sempre più cielo in terra. Che è poi la loro missione ai giorni nostri.”
[ di: Francesco Viglienghi ]
La Sintesi è una qualità e un “tema” che non può non coinvolge tutti.
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