Il nostro mondo in questo momento, e da molto tempo, è teatro di conflitti che nascono da visioni opposte – quelle che potremmo definire visioni polarizzate.

Ad esempio: io penso questo, tu pensi il contrario. O forse con sfumature ancora più intense: io sono convinto di questo e tu sei convinto di quello.

C’è un valore essenziale in questa polarizzazione che ci offre l’opportunità di un nuovo punto di sintesi e, quando questo emerge, porta con sé un livello più elevato di risonanza e coscienza – potremmo dire che quando troviamo nuovi punti di sintesi, nel mondo regna più pace e perciò più bellezza.

Sembra quindi che ci venga offerto un invito, un’opportunità per tutti noi di aprirci ad affrontare le molte idee e convinzioni apparentemente opposte che incontriamo – dentro di noi e fuori di noi. Quando lo facciamo, apriamo un portale su un nuovo livello di realtà, una nuova espressione di Vita, un’espressione che si trova su una voluta più alta della spirale della coscienza. Abbiamo l’opportunità di diventare co-creativi e di costruire nuove esperienze di vita basate su una risonanza più elevata.

In fondo, i grandi filosofi e pensatori dedicano la loro vita a questa battaglia – a trovare la nuova scheggia di un concetto o di un’idea che in qualche modo porti con sé uno o più frammenti dell’eterno rompicapo della Vita. Parallelamente, ogni artista – pittore, scultore, compositore e via dicendo, vive quell’eterna battaglia mentre cerca di manifestare attraverso la sua opera qualcosa che ha alla propria base  una polarità – una tela apparentemente bianca, uno spartito musicale apparentemente vuoto, un blocco di marmo… e che nel tempo diventano una bella espressione di qualcosa di pieno e vitale – una sintesi di vuoto e pieno.

Una delle sfide che la sintesi ci pone è il nostro desiderio che sia perfetta, completa, un punto di arrivo, una destinazione. In realtà, la sintesi è una tappa del viaggio. Forse un piccolo passo; o forse qualcosa di più sostanziale. Possiamo mediare la pace tra due nazioni, o possiamo risolvere un conflitto interiore dentro di noi e trovare un nuovo livello di pace personale.

A qualunque livello emerga la sintesi, sarà il risultato di un atto di volontà e amore che si uniscono: il desiderio (amore) di accedere a una risonanza più elevata all’interno di un conflitto o polarità insieme all’intenzione (volontà) di trovare il punto successivo. Se ci autorizziamo a lasciar andare il bisogno di una risoluzione “o tutto o niente”, saremo piacevolmente sorpresi dai passi che possiamo compiere verso un maggiore senso di completezza.

La sintesi ha al suo centro l’essenza del progresso, dell’andare avanti. A livello planetario ci viene detto negli insegnamenti della Saggezza Eterna che il Proposito planetario è raggiungere la piena sintesi del primissimo pensiero espresso dal Logos Planetario… e che questo è tutto ciò che siamo in grado di discernere o di capire del proposito planetario. Il punto, però, è che ai livelli più elevati della vita planetaria si trova il nucleo della sintesi.

E anche se il vero significato del proposito planetario è qualcosa che non possiamo conoscere, è senza dubbio qualcosa con cui possiamo impegnarci a collaborare ogni volta che esploriamo un’opportunità di maggiore sintesi ad ogni livello dell’esistenza umana e planetaria.

L’Agni Yoga ci dice che “solo il senso della bellezza può portare alla sintesi”. (AY 302)

Che cosa viene evocato in noi quando consideriamo il senso della bellezza che porta alla sintesi?

Nella mia esperienza, la sintesi è come una danza. Al suo centro ci sono la grazia, il ritmo, la creatività, l’espansione e la contrazione, la luce e l’ombra – contiene tutte queste cose in un’armoniosa espressione di unità. Non voglio dire che tutti godiamo di ogni forma di danza allo stesso modo, ma da una prospettiva oggettiva la bellezza inerente alla danza, qualsiasi danza, risiede nell’espressione di queste qualità. Lo stesso vale per la sintesi. La sintesi non è uno stato di “perfezione”. La sintesi contiene la bellezza della lotta per trovare il punto d’armonia, di risoluzione, di pace. Contiene la luce e l’ombra: il passato, il presente e una scintilla del futuro.

La sintesi è bellezza quale espressione di unità e armonia in un momento preciso – è il meglio che possiamo fare in questo momento, ma è sostenuta dall’amore e dalla volontà di andare oltre, di spostare i limiti immediati e di trovare il prossimo livello di sintesi e, con esso, la prossima espressione di bellezza.

Quando ci apriamo alla possibilità e alla realtà del Rinascimento Planetario, ci stiamo aprendo a cogliere la bellezza in tutte le sue forme. Comprendere il vero valore delle polarità su cui è attualmente fondata la nostra coscienza umana ci apre alla possibilità di cercare nuovi livelli di sintesi che portino il meglio (e la bellezza) di queste visioni apparentemente opposte. Che questi esistano dentro di noi individualmente e nelle nostre relazioni familiari o risiedano nella politica, nella religione, nella legge o nel mondo dell’arte e della scienza… ogni dimensione della vita umana è piena di “conflitti” e polarità.

Possiamo cooperare con lo sviluppo e i nuovi livelli di coscienza per l’Umanità e il Pianeta cercando la bellezza in queste polarità e ricercandone la sintesi – dentro di noi e nelle nostre espressioni esteriori.

In tal modo, diventiamo co-creatori di nuovi sentieri di bellezza e, in definitiva, della fase successiva del Rinascimento Planetario.

di Lorraine Flower

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