Difficile dire qualcosa di nuovo su leggi e principi, dopo che il Maestro Tibetano ha detto tutto e Roberto Assagioli ci ha passo passo guidato a sintonizzarci con essi tramite la meditazione, eppure non possiamo esimerci dal focalizzarci su essi anche a modo nostro perché, in fondo, qualunque contributo immette “vettori” nell’inconscio collettivo e contribuisce a organizzare energia in direzione sana ed evolutiva.
La legge dell’Attività di Gruppo, poi, ci riguarda particolarmente, dato che siamo stati attratti dall’ “esperimento” Comunita di Etica Vivente.
Lavorare e vivere insieme non è mai stato facile, lo dimostrano chiaramente le difficoltà delle storiche comunità religiose, tutte composte di persone attratte da valori etici e intenzionate ad incarnarli, ma soggette di fatto alle problematiche consce e inconsce degli esseri umani.
Mi sono chiesta tante volte: “Come bypassarle, oltre all’usare le tecniche di analisi?” Molto utili, ma, in fondo, anche con dei limiti legati proprio all’umano: resistenze, predisposizioni tipologiche, pregiudizi, purtroppo anche giustificati, dato che pure nelle scienze sociali, come nei conventi, l’aspetto regressivo riesce spesso a infilarsi e a boicottare gli intenti migliori.
Così, per tipologia attratta dalla natura, ho osservato le formiche… avete mai visto quanta persistenza, pazienza e cooperazione c’è fra le formiche che hanno uno scopo comune? Ho trasformato questa osservazione in una vera e propria tecnica.
Mettendo un seme o una briciola di pane abbastanza grossi nei pressi di un formicaio, ben presto una formica se ne appropria, o meglio, tenta di appropriarsene, ma non ci riesce, allora altre due o tre accorrono e, se non bastano, altre se ne aggiungono fino a quando il carico non sia trasportato trionfalmente nel formicaio.
Non si pensi che la proposta di osservare le formiche sia assurda e banale. Si tratta di osservare senza che la mente cataloghi o interpreti e che la personalità si annoi o intervenga con giudizi svalutanti: una osservazione, per così dire, pura e un silenzio mentale orientato a sintonizzarsi con l’energia che muove e fa agire quelle creature in modo assolutamente intelligente e costruttivo. C’è Qualcosa che opera dietro quelle forme che stiamo osservando! e possiamo sintonizzarci con Essa facendocene riempire e impregnare.
Provare per credere.
Certo non accade in un minuto, è un allenamento che, oltre a familiarizzare la psiche con la dinamica dell’attività di gruppo, serve per scindere i collegamenti automatici fra le funzioni psichiche, per renderle più docili alle richieste della volontà e per aprirle ai sovrasensi.
Mi rendo conto che per chi vive in città questo sia più problematico, ma mi auguro che ci possa essere il tempo per una passeggiata al parco e per una scampagnata!
Dopo alcune proficue osservazioni sarà possibile ripetere l’esperienza immaginativamente, che – come dice Assagioli – “non è una illusione, ma una reale esperienza ad altri livelli”, non privandosi, quando possibile però, di alternare le esperienze.
Mariagrazia G. Sassi