“L’uomo è un’antenna ricevente sensibilissima, capace di captare le onde trasmesse nell’ambiente e di emettere, a propria volta, vibrazioni“. (M. Aresu)
La radioestesia è la “scienza” che studia il modo di individuare e captare le radiazioni (o per meglio dire, le vibrazioni) emesse da animali, vegetali e minerali. La parola radioestesia deriva dal latino RADIUS=RAGGIO e dal greco AISTHESIS=SENSIBILITA’: “sensibilità alle radiazioni”.
Cosa siano esattamente queste vibrazioni è difficile dirlo, però è certo che esistono, e che sono differenti per ogni persona, animale o pianta. Ognuno ha la propria frequenza unica e irripetibile. Solo le cose inanimate hanno una frequenza collettiva; ad esempio l’oro (tutto l’oro del mondo) ha una sua frequenza, sempre uguale sotto qualsiasi forma, sia che si tratti di un bracciale o di un accendino o di una stilografica, e così per ogni elemento inorganico.
La storia racconta che in Cina, l’imperatore Yu, ultimo della dinastia Xia, defunto nel 1767 a.C. era raffigurato con una lunga bacchetta da rabdomante. Il primo autore europeo che si occupò dei rabdomanti fu Basilio Valentino (1400) nel suo “Testamentum”; nel 1600 l’abate De Vallemont nella sua opera “La Physique Occulte” difende l’opera dei rabdomanti. Ma la radioestesia moderna è nata ufficialmente a Parigi nel 1913, ad un congresso internazionale di rabdomanti (persone particolarmente dotate, che impugnando un bastone a forcella, riescono a trovare acqua o determinati minerali).
In questo simposio, l’abate Marmet, valente rabdomante, presentò un nuovo strumento o pendolo, che non solo poteva sostituire la classica bacchetta rabdica, ma offriva un arco di applicazioni ben maggiori: il pendolino radioestesico. Il pendolino non è altro che un grave (un oggetto pesante) appeso ad un filo non rigido, in grado quindi di oscillare in avanti e indietro o lateralmente, o di compiere rotazioni.
Il pendolino radioestesico era già conosciuto nell’ antichità dai popoli più evoluti (se ne sono trovati anche nelle tombe egiziane) ed il congresso del 1913 rappresenta più la decisione di intraprendere su questo nuovo strumento sforzi comuni, che l’invenzione vera e propria dello stesso.
La ricerca radioestesica
Cosa fa dunque il radioestesista? Capta con il pendolino o la bacchetta queste frequenze e sa indicare con precisione dove si trova l’acqua, l’oro, ecc. Il radioestesista è come una radio ricevente. Si presuppone la facoltà di ogni essere, di irradiare ovunque delle speciali onde e vibrazioni e di ricevere quelle provenienti da altri corpi. Questo avviene indipendentemente dalla distanza e dal tempo, entrando così in quello stato tipico già sperimentato in ipnosi, dove non esistono più i parametri di misurazione umani, ma si è proiettati in una nuova dimensione dalla quale si può spaziare in ogni dove.
In un universo scientifico dove è stato ampiamente dimostrato come tutto sia energia – e quindi vibrazione – la radioestesia trova confermato il suo ambito di indagine. Conoscere e sperimentare la radioestesia, ovvero la “sensibilità alle radiazioni”, rappresenta un’occasione per aprire la porta ad un nuovo modo di percepirsi e di percepire.
In Italia abbiamo la fortuna di avere uno studioso esperto di questa scienza: Mauro Aresu, archeologo, rabdomante, studioso di radioestesia, bionaturopata.
Nato nel 1958 a Palau, in Sardegna, Aresu ha affinato – nel corso della sua trentennale esperienza – le più svariate tecniche di ricerca archeologica, con particolare riguardo ai culti, credenze popolari e gerarchie sociali dei progenitori sardi. Sempre in Sardegna ha effettuato alcuni importanti ritrovamenti, catalogati dal Ministero dei Beni Culturali.
Dal 1991 utilizza la bacchetta da rabdomante anche per la rilevazione delle energie sottili irradiate dal terreno, ed estende la propria sperimentazione all’impatto che tali energie hanno sulla salute umana. Collega i propri risultati con le antiche tradizioni di diagnosi e utilizzo di queste energie a scopo terapeutico.
Ideatore e realizzatore delle cartine energetiche a supporto terapeutico e autore del libro UOMOTERRA, considerato come testo di riferimento per tutti coloro che intendono riscoprire l’armonia tra l’essere umano e le energie che lo avvolgono.
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Per approfondire
puoi leggere:
Che cosa è la radioestesia? (di M. Aresu)
Intervista a Mauro Aresu (a cura di P. Biondi)
puoi fare:
Seminario di radioestesia
con Mauro Aresu