Sul nostro pianeta esiste una rete invisibile costituita dai gruppi di uomini di buona volontà che hanno assunto il compito di collaboratori della Gerarchia Spirituale, come servitori del Mondo. Questi gruppi sono organizzazioni definite, con nomi e obiettivi specifici, oppure non hanno una forma ufficiale, poiché si dedicano preferenzialmente al lavoro soggettivo. Tra tutti questi gruppi, verosimilmente numerosi, vi sono dei contatti diversi, a volte regolari, a volte sporadici. Se la rete esiste sul piano sottile, non si può dire però che sia visibilmente riconoscibile. Ciò dipende da ragioni diverse: differenze di lingua, di comunicazione, di obiettivi. Quest’ultimo aspetto, la differenza di obiettivi, è quello su cui vorrei particolarmente soffermarmi, perché tocca il tema della leadership.

Nel libro “Addestramento alla Leadership” di Lucille Cedercrans, il Maestro che lo ha ispirato, parlando agli aspiranti discepoli del gruppo di Lucille, afferma che essi devono superare un ostacolo che costituisce un gradino importante sulla via della Leadership collaborativa. Questo gradino è costituito dalla capacità di imitare la Gerarchia Spirituale, dove una leadership collaborativa è pienamente realizzata, perché ciascun suo membro si considera un leader in un campo specifico e nello stesso tempo rispetta e considera senza riserve la leadership degli altri. Nel gruppo di Lucille questa prospettiva ha suscitato ciò che il Maestro definisce una “confusione intenzionale”, ovvero uno stato psichico generato dalla paura che il cambiamento sollecitato possa portare degli squilibri imprevedibili all’interno del gruppo. Si tratta quindi di una reazione psichica in cui la confusione mentale rappresenta un impedimento al conseguimento del gradino evolutivo più alto.

Ciò che afferma il Maestro a proposito del gruppo di Lucille ha suscitato in me una riflessione. Secondo la mia esperienza, vi è un’analogia tra quanto si verifica in un gruppo di aspiranti discepoli e quanto si verifica tra i gruppi che sul piano sottile costituiscono la Rete di Luce dei servitori del Mondo. In questo caso il passo da compiere è la Leadership collaborativa tra gruppi. Ogni gruppo ha elaborato e preso in carico un obiettivo specifico, che giustamente rappresenta il compito assunto del proprio lavoro. Questo porta a considerare il proprio obiettivo come prioritario e caratterizzante, rispetto agli obiettivi degli altri gruppi con cui si viene in contatto. Anche in questo caso si genera la confusione intenzionale, provocata dalle critiche vicendevoli sui singoli obiettivi e dal timore che si stabilisca una gerarchia tra i gruppi, che riduca il potere di ciascuno e che qualche gruppo assuma una posizione dominante nei confronti degli altri, per autorità e volontà di controllo. Come conseguenza la Rete di Luce non realizza un’organizzazione efficace tra i suoi membri e non passa dal piano sottile a svolgere un’azione concreta a livello planetario, acquisendo un potere spirituale maggiore.

di Giuseppe Campanella