Il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo scoprì un “mondo nuovo”. Questa data per gli storici rappresenta una “cesura storica” cioè un evento di portata generale che altera gli equilibri precedenti.

Questo evento sancisce la fine del Medio Evo e l’inizio dell’era moderna, e fu una delle prime manifestazioni del Rinascimento.

Tutto ciò cosa ci vuole dire oggi? Quali stimoli ci fornisce? Quali riflessioni ci suscita?

Ciascuno di noi, certamente nel così detto mondo occidentale, si trova in una terra sicura e conosciuta, un territorio caratterizzato dalla “comodità” anche se spesso ci fa pagare degli alti prezzi in termini di felicità, salute e bellezza.

Ci sono tre domande che dovremmo farci.
La prima domanda è “Siamo felici?” la seconda è “Siamo sani?” e l’ultima ma non la meno importante è “Viviamo nella bellezza?”

Spesso viviamo una vita in cui realmente siamo infelici e ci sentiamo in una prigione ma non abbiamo il coraggio di rompere le catene e andare verso il futuro che ci attende pazientemente.

Più a lungo rimaniamo in una situazione “tossica” più emerge la nostra infelicità che ci viene comunicata dal nostro corpo fisico con delle patologie che ad un certo punto si possono manifestare anche nella nostra pelle.

Perché? Perché il nostro organismo ci vuole urlare che è tempo di lasciare questa terra sicura perché altri lidi a noi predestinati ci attendono e che per noi è pronto un futuro ricco di nuove possibilità.

L’ultima domanda sulla bellezza è fondamentale perché dovremmo immaginarci come dei creatori di bellezza. I nostri pensieri dovrebbero essere belli, le nostre azioni si dovrebbero ispirare alla bellezza. Tutta la nostra vita dovrebbe irradiare la bellezza che discende dalla coerenza a principi e valori superiori.

Siamo fedeli al compito esistenziale per cui siamo nati? Oppure sentiamo che lo stiamo tradendo?

Arriva un momento esistenziale decisivo nel quale si sente una spinta interiore a liberarci dalle catene e andare oltre il già conosciuto alla scoperta di nuovi mondi.

Come lo riconosciamo? Cosa accade? Si attiva una battaglia dentro di noi tra la parte che resiste a questo stimolo e quella che desidera farci intraprendere un viaggio per comprendere il profondo significato della nostra esistenza e il vero motivo per cui siamo nati.

Questa istanza interiore diviene così forte che non possiamo più non ascoltarla. Quante volte la abbiamo tradita facendoci travolgere dalla paura di uscire dalla sicurezza da un mondo già conosciuto?

Stiamo vivendo adesso un periodo storico assimilabile alla fine del medioevo e alle istanze presenti nell’anno 1492 che portarono Colombo a osare di andare oltre il conosciuto. Un nuovo rinascimento è alla portata di individui, gruppi e nazioni.

Ciascuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo a questa spinta evolutiva planetaria che ci darà la possibilità di manifestare nuovi sentieri di bellezza.

Occorre che ciascuno si impegni a lavorare su di sé e guardare i “nodi irrisolti” che stanno venendo potentemente alla Luce. Nulla potrà essere più come prima ed è necessario per tutti noi andare oltre le “Terre conosciute”.

Mettiamoci in ascolto del nostro Cuore che sta cercando disperatamente di comunicare con noi e chiederci di liberare il nostro potenziale e scrivere il futuro previsto per noi.

Bisogna avere il coraggio di guardare la paura innata dentro di noi. La paura di perdere il già conosciuto, le nostre sicurezze. Conoscere la nostra paura del cambiamento basato sull’ancestrale bisogno di sicurezza.

Occorre accettare che anche se questo è un processo che coinvolge l’umanità siamo chiamati a farlo da soli, la solitudine lo caratterizza. Siamo soli nel fare le nostre scelte, soli nel dolore del partorire una nuova vita. È una dimensione inevitabile. La decisione di intraprendere un viaggio evolutivo è caratterizzata dalla solitudine. Sappiamo altresì di essere immersi in uno spazio pieno di opportunità di aiuto.

Sviluppiamo fiducia nella vita e cerchiamo di entrare in connessione tra di noi per tessere una rete di Luce. Comprendiamo che questo è un processo evolutivo in cui tutti noi siamo coinvolti nessuno escluso.

C’è un sentiero di bellezza che ci sta indicando la strada e ci chiede di procedere verso la conquista di nuovi mondi. Dobbiamo imparare a contattare la “Visione” presente dentro di noi e crederci con persistenza anche quando sembra che tutti gli eventi e le persone le vadano contro.

Ci viene chiesto di impugnare la spada del coraggio e osare andare a conquistare nuove possibilità andando oltre il già conosciuto.

Sentiamo che è stato emesso un appello e che adesso è arrivato il momento di rispondere e procedere verso l’evoluzione con Fiducia in Gioia e Bellezza.

“Vi domanderanno come si traversa la vita.
Rispondete: Come un abisso, su una corda tesa:
In bellezza, con cautela, e oscillando.” (Dalla collana Agni Yoga – Appello, 421)

Di Marcello Spinello

 

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