“Lo Zen non confonde la spiritualità con il pensare a Dio mentre uno sta pelando le patate. La spiritualità Zen è solamente pelare le patate.” – Alan Watts

 

Esprimo gratitudine a questa frase, perché amplia la comprensione e rivela una realtà olistica della Vita dove tutto è uno e non vi sono separazioni o classificazioni, poiché siamo noi che decidiamo il senso da dare a ciò che facciamo. Siamo chiamati a rendere sacra la nostra vita e tutte le nostre azioni, anche quelle che per noi sono semplici e monotone.

Per un “ricercatore spirituale” qualsiasi attività che è chiamato a fare può essere utilizzata come esperienza per ampliare la propria coscienza ed entrare in contatto con il nucleo di Fuoco in essa presente. Qualsiasi attività può cioè rappresentare un’occasione per fare alpinismo spirituale, per conquistare una nuova vetta interiore.

È importante non quale attività stiamo svolgendo, ma qual è il senso che le diamo e quale il significato che ne traiamo. A che scopo svolgiamo quel compito? Come utilizziamo quell’opportunità?

Nella mia vita ho conosciuto un uomo straordinario: Sergio Bartoli, il fondatore della Comunità di Etica Vivente. Negli ultimi anni della sua vita, a chi gli chiedeva quale fosse la cosa in essa più importante, rispondeva: “potreste pensare che io risponda sia stato aver fondato una Comunità; io invece rispondo sinceramente che la cosa più importante nella vita per me è stato comprendere”.

Quale è allora l’essenza di una vita spirituale? È proprio la comprensione, cioè l’entrare nel mondo del significato. Dare un senso alla propria vita e viverla secondo una direzione evolutiva e con intensità.

Quando pelo le patate che senso dò a quell’azione? La compio con intensità? Con entusiasmo? Esprimo bellezza e armonia nei miei movimenti? Utilizzo quella operazione ripetitiva come se fosse una meditazione illuminante?

Secondo la sua etimologia, la parola ‘comprendere’ deriva dal latino ‘cum’, con, e ‘prehendere’, prendere: significa quindi prendere con noi, portare dentro e fare nostra una nozione. Comprendere ci chiede di entrare dentro ogni cosa in cui siamo coinvolti nel quotidiano e penetrarne il significato.

Entrando nel mondo del significato attiviamo un processo di ampliamento della coscienza. Questo fenomeno ci fa meglio cogliere cosa si intende per “spirituale”, che viene così a significare tutto ciò che vuole e riesce a dirigerci verso l’evoluzione, la crescita e l’ampliamento della nostra coscienza.

Pelare le patate consapevolmente può essere o un’attività per mezzo della quale possiamo annoiarci, considerandola poco elevante, o l’occasione per trasformarla in una azione “spirituale”, che può metterci in contatto con la nostra essenza divina.

Attraverso questa semplice attività, arriviamo a tramutare le patate in tuberi spirituali, che ci rivelano nuove possibilità per trasformare la nostra vita in una meditazione permanente.

Siamo chiamati a “portare dentro” e a comprendere che qualsiasi attività esteriore, anche se monotona e semplice, anche se lì per lì saremmo indotti a non darle valore, può essere invece un’occasione unica di manifestare il nostro fuoco interiore nella vita quotidiana.

Vi prego, peliamo più spesso le patate! e, da oggi, diveniamo consapevoli della grande opportunità spirituale che questo semplice gesto rappresenta, e pure che con esso possiamo connetterci alla Vita Una; ma solo se lo facciamo con entusiasmo, esprimendo nei nostri gesti bellezza e quella gioia che, come ci ricorda l’Agni Yoga, è una saggezza speciale.

Pelare le patate consapevolmente può essere la nostra occasione per metterci in contatto con l’Infinito.

Marcello Spinello