Cosa vuol dire essere presenti nel qui ed ora?
Negli ultimi venti anni la psicologia, grazie al supporto delle neuroscienze, ha dimostrato attraverso diverse ricerche l’importanza del lavoro con il corpo nei percorsi di crescita personale.
Nei lavori corporei il radicamento è la base di partenza per qualsiasi esplorazione su di sé, Lowen, il padre della bioenergetica, così lo definisce:
Essere radicati (grounded) comporta essere in contatto, fisicamente ed emotivamente, con la realtà: cioè con le sensazioni del corpo e con l’ambiente con cui entriamo in relazione, sentire la connessione energetica con la terra.
Il radicamento rimanda al concetto di presenza.
Cosa vuol dire essere presenti nel qui ed ora?
Culturalmente non siamo stati allenati a questo, proviamo emozioni del passato e abbiamo la mente rivolta verso il futuro; questo modo d’essere ci sembra naturale, ma in realtà può modificare il momento presente.
Stare nel momento presente richiede appunto la capacità di stare in quello che c’è in ogni istante della vita, aperti alla esperienza, accogliendola.
L’esperienza è fatta di storia di sé, di eventi, di cui abbiamo memoria a livello sia corporeo che emotivo, che ci hanno procurato dolore e vogliono essere liberati, espressi per appartenere consapevolmente al qui ed ora.
Per avvicinarci alla verità, il sistema (inteso come il nostro apparato fisico, emotivo e mentale) ha bisogno di fare esperienze nuove, di sperimentare nuovi vissuti in un campo sicuro, in cui sentirsi sostenuto. Per molte persone un campo sicuro è rappresentato da un gruppo di persone affini, che condividono gli stessi valori nella vita.
Infatti un altro elemento importante per potere vivere il momento presente è stare nella verità di noi stessi, che abbiamo imparato in un qualche modo a mascherare nel corso della nostra vita.
C’è una verità corporea, una emotiva e una mentale; ed è nel qui ed ora che queste tre verità si allineano naturalmente, senza sforzo se non quello di essere sé stessi.