26 Maggio 2019 ore 15.30 – Aula della Cultura
Incontro aperto a tutti

 

La crisi del nostro tempo non è una crisi come le altre nella storia dell’uomo, ma è caratterizzata – come dichiarò R. Assagioli in un’intervista – dall’essere una «crisi totale».

Questa totalità significa che essa investe, per la prima volta, tutte le forme dell’identità e tutti i significati umani. La connotazione della totalità indica che a essere in crisi è l’identità dell’uomo: quella risposta – fornita sempre dalla cultura, dalla famiglia e dalla civiltà – alla domanda fondamentale: «Chi sono io?».

Questa crisi identitaria si ripercuote, come effetto, su tutte le istituzioni antropologiche umane (psicologia, medicina, religione, famiglia, economia, educazione, ecc.).
Ma è proprio da questo punto che emerge la missione del nostro tempo. Se tutto ciò è vero, infatti, allora ciò che più manca – e ciò che farebbe la maggiore leva e differenza – in questa fase della storia, sussisterebbe in una svolta e in una trasformazione del nostro modo di ‘essere’ degli esseri umani.

La psicosintesi – prima scuola originale italiana – per prima promosse una nuova visione dell’identità umana (umanistica e transpersonale).

Umanesimo è un qualsiasi ‘sapere’ o ‘visione’ che sottolinea la dignità e il valore dell’uomo, riportando al centro la domanda sulla sua identità. Questa conversazione è un invito e un’apertura a inquadrare la portata del messaggio della psicosintesi nel contesto di una chiamata per un Nuovo Umanesimo, enucleandone alcuni punti, elementi e linee essenziali.