Fabio Pinzi, agronomo ‘pentito’, si dedica da 20 anni a rigenerare la terra secondo i principi delle Permacultura. Assieme al suo team, Eva Eisenreich, Carlo Cappelletti, Cristiano Gallinella, Francesca Della Giovanpaola, lavora con la Comunità di Etica Vivente per rivitalizzare l’agricoltura e l’orto e formare amici che si sentano chiamati a partecipare al progetto.

 

Buongiorno a tutta la comunità di Etica Vivente e agli amici vicini e lontani.

Vorrei ringraziarvi per essere stati tanti, attenti, curiosi e partecipi alla presentazione del progetto in Permacultura della comunità del 24 febbraio scorso.
Ognuno di noi sa che, quando si incontrano due entità, ci vuole un “tempo” per scambiarsi sogni, aspettative e per operare nella condivisione alla ricerca del bene reciproco.
Io credo che questo processo sia iniziato al meglio.
Ognuno ha messo fattivamente la propria energia positiva chi con parole, chi annuendo, chi confortando con lo sguardo.
Sono sicuro che molti dei ragionamenti e delle aspettative che sono uscite dall’incontro troveranno posto e faranno parte di questo grande progetto condiviso. Alcune sono state delle conferme altre motivo di approfondimento o riflessione.
Questi momenti, essendo il nostro un progetto partecipato che cresce con il passare del tempo e grazie all’energia che singolarmente saremo capaci di immettere, sono molto importanti così come lo sono tutti i momenti, anche conviviali o di formazione, che daranno la possibilità di parlare e aumentare la conoscenza e la consapevolezza del sistema.

Molte le parole chiave della giornata, fra le tante fiducia, sostenibilità e condivisione.

Tutte e tre sono legate e dipendono dalla conoscenza e dallo scambio di informazioni. Per questo ho deciso in prima persona di aggiungere, oltre a tutte le altre attività che portiamo con il gruppo progettuale, una specie di diario di bordo che serva proprio a facilitare la conoscenza del percorso.
Alla fine di ogni mese redigerò un racconto di cosa è stato fatto nel mese in corso e un anticipo di quello che verrà progettato e realizzato nel successivo, proprio per dare a tutta la comunità più elementi di conoscenza su tutto il sistema CEV e la sua progettazione.
A questo verrà allegato il calendario degli interventi e dei momenti formativi che avverranno nell’orto inizialmente e negli altri ambiti una volta avviati i processi in questo momento in fase progettuale.
Questo permetterà a tutti noi di comprendere al meglio il percorso, di programmare eventualmente dei momenti di approfondimento o di attività e magari di scorgere fra le righe un desiderata da sottoporre alla comunità e di conseguenza al gruppo di progettazione allargato.

In questa fase di riattivazione servono conoscenze dirette agronomiche, foto storiche, osservazioni personali del luogo, ricordi di attività svolte positive o meno di questi anni, tanti veramente, che sono un patrimonio collettivo molto importante.

Tutto questo è scritto nella terra. Lei le porta impresse e le nasconde gelosamente e le manifesta dolcemente solo a chi ha pazienza, rispetto, passione e in fondo amore per lei.
Spetta a noi leggerle e farle nostre e in questo come sempre più siamo e meglio lo facciamo.
Questo è molto utile per il progetto stesso ma anche per la comunità che può passare lo storico a chi, da dentro – come speriamo – o nella fase transitoria di progettazione/gestione, sarà chiamato a gestire i beni agricoli della comunità stessa.

Quindi non un prontuario agronomico ma storie di vita.
La terra è proprio questo.

Un abbraccio

Fabio Pinzi
responsabile del progetto Agricoltura CEV

27.02.2019